Dal campo
Ladri depredano gli agrumeti della Piana di Catania: furti da migliaia di chili
Coldiretti chiede aiuto al prefetto per tutelare le aziende
La stagione agrumicola entra nel vivo nella Piana di Catania, ma con essa cresce l’angoscia dei produttori locali, vittime di un’ondata di furti che si ripete anno dopo anno in un crescendo preoccupante. L’ultimo episodio si è verificato a Militello, in Val di Catania, dove sono stati rubati oltre 1.200 chili di arance Tarocco. A denunciare la situazione è Coldiretti Catania, che ha chiesto un intervento urgente al prefetto Maria Carmela Librizzi.
“La situazione è gravissima. Bande di delinquenti depredano le aziende, mettendo a rischio non solo i raccolti, ma anche l’incolumità degli agricoltori”, ha dichiarato Andrea Passanisi, presidente di Coldiretti Catania. Insieme al direttore regionale Calogero Maria Fasulo e a Vito Amantia, rappresentante degli imprenditori della Piana, Passanisi è stato ricevuto dal prefetto per discutere delle misure necessarie a contrastare il fenomeno. Coldiretti ha espresso gratitudine al prefetto Librizzi per la rapidità con cui ha risposto alla richiesta di aiuto. Durante l’incontro, i rappresentanti dell’associazione hanno sottolineato la necessità di incrementare la presenza delle forze dell’ordine nelle aree più colpite e di adottare misure concrete per scoraggiare i furti.
“Non possiamo assistere ogni giorno a questo scempio,” hanno dichiarato i dirigenti di Coldiretti. “Oltre alle denunce, è indispensabile potenziare i controlli e incrementare la sorveglianza, anche attraverso l’installazione di telecamere lungo le strade provinciali per identificare rapidamente i responsabili.”
Il prefetto ha assicurato che la questione sarà affrontata con determinazione durante il prossimo Comitato per l’ordine e la sicurezza. Inoltre, è stato ribadito l’impegno a coinvolgere i Comuni per migliorare le infrastrutture di sicurezza sul territorio.
Un altro tema critico sollevato da Coldiretti è quello della vendita illegale degli agrumi rubati. “Non solo questi prodotti vengono svenduti agli angoli delle strade, ma rappresentano un rischio per la salute dei consumatori”, hanno spiegato i rappresentanti dell’associazione. L’appello è quello di intensificare i controlli anche sulla filiera di distribuzione, per impedire che il frutto di attività criminali trovi spazio nel mercato.