Fitopatie degli agrumi: attenzione a spaccatura dei frutti e incrinatura dell’albedo

A colloquio con l’agronomo Salvatore Leocata

Fitopatie degli agrumi: attenzione a spaccatura dei frutti e incrinatura dell’albedo

In Sicilia, dopo la lunga siccità è tornata un po' di pioggia quasi inaspettata o, per meglio dire, insperata. L’acqua non guasta mai, ma siamo in piena campagna agrumicola e una irregolare piovosità sulle arance in raccolta può causare fitopatie, come la spaccatura dei frutti e l’incrinatura dell’albedo
La spaccatura si verifica quando, dopo un lungo periodo di siccità, arriva la pioggia in fase di raccolta. Invece, l’incrinatura dell’albedo o creasing è un’alterazione della buccia e causa scanalature nell’albedo del frutto, determinando nei punti di frattura un assottigliamento della buccia stessa. 

Ci approfondisce il tema l’agronomo Salvatore Leocata: “Non capita frequentemente di assistere al fenomeno della spaccatura dei frutti nel mese di dicembre. Un 2024 estremamente siccitoso, ci regala quest’ultima sorpresa. La spaccatura dei frutti, più di frequente osservabile sui mandarino-simili, riguarda anche l’arancio e si manifestadi solito a fine estate (settembre-ottobre), quando, alle prime piogge, i tessuti della buccia non riescono a svilupparsi alla stessa velocità con cui si accresce la polpa. Le varietà a maturazione precoce sono quindi più interessate, poiché lo stadio di sviluppo del frutto in quel periodo è già più avanzato e i tessuti della buccia sono meno elastici. Primosole, mandarino Avana, Clementine, ma anche Tacle, Nova, Mandalate e Mandared possono mostrare facilmente tale problematica, seguiti poi da Navelina, Tarocco nucellare e altre varietà”. 

“Quest’anno, in zone dove la pioggia è arrivata (e poca) veramente tardi, si è assistito a fenomeni di spaccatura del frutto anche a dicembre, proprio perché solo così tardi le piante hanno recuperato un vero turgore dei tessuti. Pur essendo un fenomeno quasi inevitabile, entità rilevanti di spaccatura tradiscono altre problematiche, per cui rimane necessaria l'attenzione del tecnico a interpretare correttamente tali fenomeni. Infatti, pur essendo principalmente dovuta a variazioni importanti del tenore idrico dei frutti durante la fase di accrescimento e maturazione, tale fitopatia risulta anche condizionata dal livello di alcuni elementi nutritivi nella pianta, quali potassio e, soprattutto, calcio”.

“L’incrinatura, invece, causa la crepatura dei tessuti dell’albedo che non non più in grado svilupparsi al crescere di volume della polpa del frutto. Pur non comportando (entro certi limiti) variazioni del gusto, l’incrinatura inficia profondamente l’aspetto del frutto e, se accentuata, ne compromette in modo determinante la serbevolezza. Di grande importanza, quindi, rilevare in campo tale fenomeno alle prime fasi per poter gestire opportunamente le strategie di raccolta nei vari appezzamenti”.

È comunque molto difficile intervenire in corso d’opera, in quanto il danno non è recuperabile e non esistono prodotti miracolosi che riescano ad annullare quanto già manifestato. Applicazioni di calcio e potassio potrebbero tornare utili (ma il condizionale è d’obbligo) quando il fenomeno si inizia a osservare precocemente e vi è ancora un lungo lasso di tempo per arrivare alla raccolta. È comunque certamente necessario tenere conto del verificarsi di tali problematiche per impostare correttamente la gestione colturale dell’anno successivo”, conclude l'agronomo.