L’evoluzione della specie: i secoli hanno cambiato anche l’ortofrutta

Scopriamo i cambiamenti di angurie, mele, avocado, banane, cavoli e pomodori

L’evoluzione della specie: i secoli hanno cambiato anche l’ortofrutta

Facciamo finta di trovarci in un mercato cittadino giusto, qualche secolo fa: come sarebbe l’ortofrutta che ci troveremmo davanti? Di certo non uguale ad adesso e, ovviamente, non ci riferiamo a packaging e quant’altro, ma alla forma, al colore e al sapore della frutta in sé. Infatti, nel corso dei secoli l’aspetto dell’ortofrutta si è evoluta, sia a causa dell’attività dell'uomo su speice e varietà che all’adattamento dei prodotti ai mutamenti ambientali. Facciamo insieme un viaggio nel tempo e vediamo come alcuni dei protagonisti dell’ortofrutta sono cambiati nel corso della storia.

Anguria
Per capire com’era nel 1600 un’anguria basta visionare un'opera di Giovanni Stanchi, detto anche Dei Fiori, celebre artista italiano conosciuto principalmente per le sue nature morte. In uno dei suoi celebri dipinti – come si legge su Everyeye.it - si vede un’anguria costituita da una parte bianca prevalente in cui torvano spezio diverse sezioni di polpa rossa. Questo dipinto ci induce ad immagine che l’anguria non avesse una polpa omogenea. Chi l’avrebbe mai detto che oggi, addirittura, l’avremmo coltivata anche senza semi.

Mela
Le mele, invece, non sembrano non aver subito un’evoluzione importante anche se chi l'avrebbe detto che l'antenato più antico della mela è originario delle montagne di Cina, Kazakistan, Kirghizistan, Uzbekistan e del Tagikistan. Quindi molto lontano dal nostro amato e fertile Trentino-Alto Adige.

Avocado
L'avocado è uno frutto consumato da oltre 10mila anni, principalmente nella zona centrale del Messico ma la la parte edule è molto cambiata nel corso dei secoli: infatti, gli avocado in origine avevano grandi noccioli e poco frutto, inoltre marcivano molto velocemente.

Banana
Si pensa che le banane fossero coltivate già 10mila anni fa. Le prime banane non addomesticate avevano semi gialli e neri estremamente duri e anche piuttosto grandi: questo non permetteva di consumarle in modo picevole, sebbene fossero già dolci. Oggi, invece l'assenza di semi e la facile separabilità della buccia la rendono il frutto perfetto.

Cavolo
Il cavolo selvatico venne addomesticato ancor prima della nascita dell’Impero Romano e forse anche dell'epoca greca, anche perché entrambe le civiltà coltivavano spesso e volentieri l'ortaggio, sicuramente per cibarsene. Sebbene molto diverso da quelli che conosciamo oggi, i cavoli selvatici sono stati comunque alimenti comuni dalla notte dei tempi e, ancora oggi, il cavolo selvatico non si è estinto; anzi, è facilmente reperibile vicino alle scogliere calcaree, poiché si tratta di una pianta molto resistente al sale e, appunto, alla calcite.

Pomodori
I pomodori sono cambiati molto dall'epoca precedente alla domesticazione umana. Il pomodoro selvatico, il Solanum pimpinellifolium, somigliano infatti più a una bacca di ribers che all'oro rosso. 

File:Solanum pimpinellifolium kz05