Giansanti: «No a una guerra di dazi»

Il presidente di Confagricoltura commenta le politiche commerciali di Trump

Giansanti: «No a una guerra di dazi»

"Se mi trovassi di fronte a Trump? Gli direi che è arrivato il momento di costruire un patto bilaterale che metta al centro gli interessi dei consumatori degli Stati Uniti piuttosto che dei consumatori europei.Le due economie sono due economie che possono tranquillamente interagire e quindi costruire un modello di sviluppo comune".
Così all'Ansa il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, (nella foto in apertura) che dice no a una guerra dei dazi. "La risposta non può essere una politica difensiva", dice.
E aggiunge: "Il presidente Trump è un presidente che utilizzerà gli strumenti dei dazi per rafforzare le politiche commerciali degli Stati Uniti". Di fronte a ciò "l'Europa deve tornare ad essere un Continente che sappia fare sintesi rispetto ai singoli Stati membri. C'è bisogno di coesione e di unità. Lo stesso presidente Draghi ha rimarcato la necessità di una visione comune, in una logica di investimenti comuni di politiche comuni, ed è evidente che se verranno applicati i dazi, la risposta non può solamente essere una politica difensiva di applicare altri dazi. Dobbiamo continuare nella logica del dialogo con gli Usa". "Io a metà marzo sarò negli Stati Uniti per incontrare l'associazione degli agricoltori americani perché riteniamo, come Confagricoltura, che nel dialogo si possano poi trovare quelle soluzioni che possono permettere ai due modelli produttivi oggi più all'avanguardia, come quelli di Usa ed Ue, di rinnovare quello spirito di collaborazione che c'è nell'area atlantica. Perchè - sottolinea Giansanti - c'è necessità non di creare dazi ma di favorire scambi che possano creare valore aggiunto tanto per l'agricoltura americana quanto per quella europea". 
 
Alleanza 31 associazioni per una Pac che sia europea - La Politica agricola comune dovrà mantenere il suo carattere di "politica europea" con gli obiettivi fondativi di tutela del reddito degli agricoltori, giusto presto per i consumatori e sicurezza alimentare. Copa, il Comitato delle organizzazioni professionali agricole che rappresenta oltre 22 milioni di agricoltori in Europa, con altri 30 alleati, che rappresentano tutti i mondi che ruotano attorno all'agricoltura, dal vino ai produttori di zucchero, all'industria della trasformazione a quella delle macchine, ha scritto una lettera alla presidente von der Leyen - dice Giansanti - a pochi giorni dalla presentazione, domani, della visione del Commissario Ue all'Agricoltura, Christophe Hansen


"Siamo 31 alleati - afferma Giansanti - per fermare anche i rumors sull'ipotesi di un fondo unico nazionale in cui far arrivare tutte le risorse assegnate a ogni singolo stato membro". E sul Commissario Hansen: "Fino ad oggi - sottolinea il presidente di Copa e Confagricoltura - ha espresso concetti per noi molto chiari e molto apprezzati, come il tema molto richiamato della competitività delle imprese agricole e della produttività necessaria per assicurare la sicurezza alimentare all'Europa. Argomenti che volevamo sentirci dire da un po' di tempo a questa parte e che speriamo possano trovare forma nella sua proposta di visione". Hansen sarà a marzo in Italia. Per gli agricoltori, spiega il presidente di Confagricoltura "si traduce in meno burocrazia, maggiore semplificazione, risorse dedicate allo sviluppo e alla produttività delle imprese e alla loro competitività". La Pac attuale, invece, "voluta dalla precedente Commissione - continua Giansanti - non risponde assolutamente a questi obiettivi. E lo dimostrano i numeri: abbiamo diminuito la nostra capacità produttiva di almeno un 10 percento e quindi c'è necessità oggi di riequilibrare la politica agricola che da una parte possa salvaguardare certamente il futuro delle piccole e medie imprese agricole, ma dall'altro avere una visione più alta di forte ripresa della competitività perché tra cambiamento climatico e mercato globale molti settori della nostra agricoltura europea sono esposti al rischio e un numero delle aziende agricole che cala drammaticamente è il risultato di una politica agricola sbagliata in partenza della precedente Commissione". (gc)

Fonte: Ansa.it