Fragole: il Gruppo di contatto punta ad armonizzare i principi attivi

Nella sede Apofruit di Scanzano Jonico tanti i temi caldi affrontati

Fragole: il Gruppo di contatto punta ad armonizzare i principi attivi

I maggiori produttori europei di fragole e piccoli frutti – in ordine decrescente Spagna, Italia, Francia e Portogallo – chiederanno di dialogare direttamente con le istituzioni europee, per arrivare finalmente a definire una politica comune per tale comparto, che armonizzi innanzitutto, almeno in ambito Ue, la questione dei principi attivi e delle molecole che si potranno impiegare in futuro. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerso durante la due giorni che il “Gruppo di contatto” sulla fragola e i piccoli frutti ha trascorso a Scanzano Jonico, ospite delle strutture e dei partner di Apofruit Italia

A fare il punto della situazione su questo annuale appuntamento, che nelle giornate del 18 e 19 febbraio ha messo allo stesso tavolo gli “stati generali” europei della fragola e dei piccoli frutti con rappresentanti di associazioni di produttori, sindacati di categoria, esportatori, responsabili delle rispettive amministrazioni di Francia, Italia, Spagna e Portogallo, nonché referenti della politica europea, sono Ernesto Fornari e Mirco Zanelli, rispettivamente direttore generale e direttore commerciale di Apofruit Italia. 

“La buona notizia – precisa Fornari – è che quello della fragola, dati alla mano, è un comparto in salute. Come è emerso durante il convegno del Gruppo di contatto, sia dai dati diffusi dalla direttrice del Cso, Elisa Macchi, sia dalle statistiche esposte dai colleghi europei, ci troviamo in una situazione in cui Spagna e Italia guidano attualmente la classifica dei Paesi produttori, con una superficie di 10.000 ettari, seguite da Francia e Portogallo. Le news che arrivano sulla campagna 2025 confermano peraltro il trend in corso: anche per il 2025, infatti, si andranno ad aumentare le superfici in questi Paesi di circa il 2%, arrivando a 6.400 ettari per la Spagna e a 4.200 ettari per l’Italia. Molto vivace pure la situazione in Francia, che però riesce a soddisfare il fabbisogno interno solo per un 50%, e in Portogallo, che segna notevoli aumenti delle superfici negli ultimi anni. I riscontri positivi in campagna si ritrovano pure sul mercato: i consumatori europei non hanno diminuito gli acquisti, nonostante un rialzo dei prezzi legato all’aumento dei costi di produzione”. 

Sempre riguardo ai lavori del convegno, Mirco Zanelli aggiunge: “Molto interessanti sono stati i contributi che ogni Paese ha portato all’appuntamento di Scanzano Jonico. Il Portogallo, infatti, ha condiviso i risultati di una ricerca sulla sostenibilità della coltura, effettuata dal loro centro sperimentale a partecipazione pubblica - privata, rispetto all’utilizzo della risorsa idrica e dei fitofarmaci, salvaguardando e migliorando la performance produttiva. L’Italia, con il professor Bartolomeo Dichio dell’Università della Basilicata, ha proposto una relazione sul cambiamento climatico e sui suoi effetti nella fragolicoltura. Il contributo francese si è focalizzato sulle nuove tecnologie di produzione e nello specifico sulla coltivazione fuori suolo, mentre i referenti spagnoli hanno toccato un tema di stretta attualità, ovvero quello dei principi attivi consentiti e delle differenze tra Paese e Paese”. 

“Proprio in ottica di strategia Farm to Fork 2030 e della sensibile riduzione dei principi attivi a cui stiamo già andando incontro – riprende Fornari – abbiamo condiviso con il Gruppo di contatto un importante obiettivo: dialogare direttamente con i referenti della politica europea, affinché si arrivi a una armonizzazione delle regole in tutti i Paesi Ue. Si tratta, peraltro, di intavolare un confronto su diversi aspetti, che non riguardano solo le molecole: occorre infatti accantonare i principi attivi non più efficaci, valutare nuove proposte provenienti dalla ricerca scientifica, considerare l’apporto degli insetti utili nella difesa, richiamare la necessità della salubrità dei terreni”. 

I due giorni del convegno hanno offerto l’occasione anche per visite in campo e per interloquire con alcuni dei maggiori produttori di fragole e piccoli frutti. Presente al meeting, infatti, anche Pietro Ciardiello direttore di Coop Sole e Presidente di Mediterraneo Group che aggregata al Gruppo Apofruit rappresenta di gran lunga la prima realtà produttiva italiana con oltre 140.000 q.li di fragole prodotte annualmente. Gli ospiti del Gruppo di contatto sono stati poi condotti al centro sperimentale di costituzione varietale di Nova Siri Genetics, all’azienda Lascaro, socio produttore di Apofruit, e all’azienda Nicofruit dei fratelli Nicodemo per vedere un esempio di impianto all’avanguardia in coltura fuori solo. 

Già definito, infine, anche il paese ospitante per l’edizione 2026 del convegno del Gruppo di contatto, che sarà la Francia. (aa)

Fonte: Ufficio stampa Apofruit