Coldiretti: il Sud nella morsa della siccità

Dalla Sardegna alla Sicilia, dalla Puglia alla Basilicata continua la strage di colture

Coldiretti: il Sud nella morsa della siccità

E’ dramma siccità nelle regioni del Sud Italia dove la mancanza di pioggia e le carenze delle infrastrutture idriche sta facendo strage di coltivazioni e di animali, con i raccolti praticamente azzerati, mentre gli agricoltori sono costretti a ricorrere alla autobotti per salvare quel poco che è ancora rimasto. A lanciare l’allarme è la Coldiretti, con la situazione che si aggrava ogni giorno di più, dopo un inizio d’anno che nel Meridione è stato il più caldo di sempre, con una temperatura di 1,67 gradi superiore alla media degli ultimi duecento anni, secondo dati Isac Cnr. In Sicilia grano, cereali e foraggi fanno registrare un calo con punte del 100% mentre gli allevatori devono fare i conti con i ritardi della politica nel dare il via libera ai voucher fieno, la misura ottenuta dalla Coldiretti dopo la grande mobilitazione di Palermo, a causa della mancanza del numero legale nella terza commissione della Regione Siciliana. Ma l’assenza di pioggia sta colpendo anche gli alberi da frutto e minaccia vigne e uliveti.

Nella Sardegna orientale scorte d’acqua solo fino ad agosto. In Sardegna l’acqua nelle campagne è razionata e per abbeverare gli animali nelle stalle sono costrette a intervenire le autobotti, mentre i costi dei foraggi sono andati alle stelle considerata l’ormai scarsissima disponibilità. I problemi maggiori si registrano sugli ortaggi e sugli alberi da frutto mentre è scattata l’allerta anche nelle vigne soprattutto nelle zone non servite da impianti di irrigazione. Rispetto allo scorso anno, quando la media di riempimento degli invasi era l’81% della portata massima, oggi è del 65%. In particolare in tutta la costa orientale dell’Isola, da nord (Gallura) sino al Sud (Baronia, Ogliastra e Sarrabus). Il caso simbolo è la diga di Maccheronis (Nuorese costa Orientale) dove è rimasta una disponibilità di soli 8 milioni di metri cubi d’acqua. Un quantitativo che, in assenza di piogge, potrà garantire approvvigionamenti solo sino al 10 agosto.

In Puglia mancano 154 mln di metri cubi d’acqua. Con un deficit idrico negli invasi pugliesi di -154 milioni di metri cubi d’acqua e la sospensione dell’erogazione idrica dalla Basilicata, si aggrava lo scenario nei campi in anche Puglia, con la forte criticità in provincia di Taranto dove le condotte del San Giuliano e del Sinni sono a secco, secondo l’analisi della Coldiretti. A rischio agrumeti, frutteti, ortive, angurie, campi di avena e gli oliveti. Il problema riguarda le province di Bari, Brindisi e Lecce, ma ha assunto carattere di estrema urgenza la situazione in provincia di Taranto, dove non si contano più le segnalazioni quotidiane perché arrivi l’acqua e nei tempi giusti. Dall’invaso di San Giuliano in Basilicata dovrebbero essere erogati ogni giorni 1000 litri di acqua che spesso non arrivano, mentre nei campi si registra una siccità prolungata che si è manifestata già dall’inverno scorso.

In Basilicata gli agricoltori rinunciano alla trebbiatura. In Basilicata, nella provincia di Potenza, i danni alle coltivazioni di cereali, a partire dal grano, arrivano fino al 90%, così come per le foraggere e le leguminose, secondo l’analisi della Coldiretti. Molti coltivatori hanno preso la sofferta decisione di non trebbiare perché si sarebbero generati solo costi aggiuntivi. In sofferenza anche gli allevamenti. Non è migliore la situazione per le colture primaverili estive, soprattutto per quanto riguarda la programmazione dei trapianti delle piantine di pomodoro e la semina delle orticole. Quanto alla zona materana, l’eccezionale siccità ha gravemente compromesso le produzioni di grano e foraggi, con conseguente grave danno agli allevamenti. Ingente anche la perdita di produzione olivicola nelle aree collinari. La complessiva disponibilità di acqua negli invasi è di molto inferiore rispetto all’anno scorso e ne consegue una grave emergenza idrica che rende oltremodo difficoltosa la gestione delle produzioni ortofrutticole, soprattutto nella pianura metapontina.

Ancora danni da maltempo al Nord. Se il Sud brucia, nel Centro Nord si contano i danni causati dal maltempo con diciannove devastanti grandinate che si sono abbattute nelle ultime quarantotto ore su Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Marche, colpendo ortaggi, grano, girasoli e vigne, secondo il monitoraggio della Coldiretti. Nelle regioni settentrionali si registrano anche ritardi nelle semine e cali di produzione a causa dell’acqua che ha invaso i terreni, con gli agricoltori che non riescono a eseguire le necessarie operazioni colturali a causa del fango. (aa)

Fonte: Coldiretti