Uva da tavola, il mercato parte lento

Dal Caar di Rimini una panoramica con Alessandro Marchese

Uva da tavola, il mercato parte lento

È iniziata la campagna dell’uva da tavola italiana ma le vendite sui mercati partono a rilento. Una situazione che è determinata in buona parte dal clima, che ancora non si presenta come prettamente estivo. Ne abbiamo parlato con Alessandro Marchese, produttore dell’azienda Marchese Gold di Corigliano-Calabro (Cosenza), nonché presidente dei grossisti Fedagro del centro agroalimentare di Rimini. 

“Abbiamo iniziato a vendere prodotto siciliano e pugliese e ci riforniamo esclusivamente dalle aziende Pavone e Guastella – spiega Marchese a IFN – si tratta della prima uva da tavola che vendiamo, considerato che non trattiamo prodotto estero”. E continua: “Parliamo di un articolo premium quindi di alta qualità, anche se i volumi disponibili attualmente non sono molto importanti”. 

Relativamente alle quotazioni, Marchese commenta: “Stiamo vendendo la varietà Vittoria a 3,50/4 euro al chilogrammo, mentre per le varietà apirene trattiamo l’Arra 30, che vendiamo intorno a 5 euro al chilogrammo. Considerato che è uva di qualità premium la stiamo vendendo bene, anche se i consumi non sono ancora entrati nel vivo. Le uscite vanno un po’ a rilento anche a causa del clima: in questi ultimi giorni, per esempio, non c’è stato il sole pieno come accade di solito in questo periodo”.

E conclude: “Il discorso andrebbe ampliato anche su altri prodotti. Considerati i cambiamenti climatici, i mesi di maggio e giugno hanno rappresentato un proseguimento della primavera e i consumatori sono spaesati: sul mercato, infatti, si trovano anche meloni e pesche e probabilmente sono cambiate le modalità di spesa”. (am)

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