Dal campo
Marciume apicale del pomodoro, arriva il periodo critico
L’agronomo Francesco Maugeri: «Le temperature elevate sensibilizzano le bacche»
Il marciume apicale o blossom end rot (ber) è una fisiopatia causata da fattori abiotici e, soprattutto, legata alla fisiologia del Calcio (meno dell 0,08% di Ca nella materia secca). Le temperature sono in aumento e con la diminuzione dell’umidità, il rischio del marciume apicale per i pomodori diventa sempre più concreto, a causa di una carenza di assorbimento e assimilazione del Calcio.
Come racconta – l’agronomo Francesco Maugeri - nel suo blog facebook Agronomik. “I frutti, in pieno accrescimento, essendo sprovvisti di apertura stomatica, soffrono sovente la competizione trofica di altri organi delle piante, anch'essi, in relazione al periodo caldo, all'intenso accrescimento vegetativo. L'assenza di stomi capa di favorire il flusso di massa xilematico, impedisce ai frutticini di accumulare sufficienti ioni Ca++ nelle zone in cui tale elemento è necessario, mesocarpo ed epicarpo, ovvero le aree più distali della bacca”.
Il marciume apicale nei pomodori si presenta con macchie brunastre, evolventi in tacche nerastre e depresse, asciutte inizialmente, marcescenti successivamente. “E’ tra le fisiopatie più diffuse nel pomodoro - precisa l’agronomo a IFN - soprattutto nelle varietà allungate come il San Marzano, ad esempio, il grappolo e le varietà Plum. Vari sono i fattori predisponenti la fisiopatia, primi fra tutti il pedoclima caratterizzato da elevata insolazione e UR bassa (come nelle giornate più siccitose), durante i quali l'assorbimento idrico dalle radici non compensa sufficientemente il volume di acqua traspirato. Pertanto, anche condizioni di salinità e sodicità di acque e suolo possono ulteriormente acuire la problematica: concentrazioni elevate di NaCl (Cloruro di Sodio) nel substrato diminuiscono le quantità di Ca++ assorbite e fissate nei tessuti vegetali. Il risultato è la comparsa di aree dapprima grigiastre, poi brune, fino al disfacimento interno della polpa e dei tessuti epidermici”. “Il Calcio, come è noto, è il "cemento" delle cellule vegetali, poiché componente fondamentale della lamella mediana e in generale è plastico nella formazione delle pareti di cellulosa. Si accumula seguendo il flusso xilematico, che diviene carente al raggiungimento di dimensioni sempre maggiori del frutto, scarsamente accumulato oltre l'innervazione dei fasci vascolari della bacca in allungamento”.
Gestione della serra
“La gestione della serra è fondamentale per limitare la fisiopatia; gestire un’adeguata proporzionalità tra temperatura e umidità relativa e favorire l’aerazione all’interno della struttura. In serra, utili le nebulizzazioni o l'adozione del "fog-system", la creazione di vere e proprie "pozzanghere" sulla pacciamatura presente, ecc.: possono contribuire a limitare notevolmente il Deficit di UR. In linea generale la temperatura ideale è tra 22 e 25 °C”.
Sistema irriguo
“Anche l'eccesso di K+ e Mg++, in fertirrigazione, può limitare o immobilizzare l'assorbimento del Ca++, per cui è fondamentale somministrare una soluzione nutritiva bilanciatache ne tenga conto. Infine, l'integrazione fogliare con formulati a base di Calcio, come i complessati, i nitrati o i cloruri, possono contribuire, seppur limitatamente, in prevenzione, alla riduzione della fisiopatia. Le acque molto saline, come quelle della zona sud-est della Sicilia creano squilibri per cui l'adozione di desalinizzanti come probiotici, quali Micorrize, Trichoderma e PGPR, possono consentire di lisciviare il Sodio in eccesso e favorire una maggiore resilienza delle piante. Da evitare assolutamente i ristagni idrici e quando si lavora in terreni poveri è buona pratica eseguire delle concimazioni di fondo con sostanza organica per limitare le carenze”
Gestione della pianta
“Anche le operazioni sulla pianta non sono da trascurare: intanto è opportuno scegliere portinnesti più vigorosi, gestire il numero di foglie ed eliminare le femminelle. Da non trascurare, come ulteriore concausa del BER e di altre fisiopatie della bacca, l'eventuale ormonatura di emergenza dei fiori”.