Dal campo
Le coperture e i tecnici ci hanno salvato dalla peronospora
L’uva da tavola pugliese è riuscita a limitare i danni, a differenza del comparto vinicolo
“Il 2023 è stato senza dubbio un’annata favorevole per gli attacchi da peronospora, ma il settore dell’uva da tavola è riuscito a limitare i danni, grazie alle copertura e al lavoro degli agronomi in campagna, a differenza della vite da vino dove i danni sono stati ingenti”.
È questo, in sintesi, l’analisi del Dott. Agostino Santomauro – Osservatorio Fitosanitario, Regione Puglia – in merito all’andamento fitopatologico per l’uva da tavola, esposta durante il convegno relativo al bilancio fitosanitario 2022 e 2023 della Vite ad uva da vino e da tavola nelle regioni del centro e sud Italia, organizzato dall’AIPP (Associazione Italiane per la Protezione delle Piante).
Riavvolgendo il nastro alla primavera, momento critico per l’avvio delle infezioni primarie, l’esperto ha evidenziato come le precipitazioni siano state molto superiori alla media in aprile, maggio e giugno. La pioggia da un lato ha favorito il diffondersi della malattia e dall’altro ha complicato l’ingresso nei vigneti da parte degli operatori per effettuare i trattamenti.
“Fortunatamente, nell’uva da tavola c’è una quota importante di impianti coperti da teli – sottolinea Santomauro – è questo è un elemento fondamentale per limitare il diffondersi delle infezioni. Non a caso, negli impianti scoperti, i danni sono stati ben superiori. A livello di difesa è fondamentale il supporto della rete di tecnici agronomi che collaborano con le aziende sul territorio e che stanno impostando la lotta su strategie con trattamenti preventivi in fasi alquanto precoci in modo da contenere la diffusione dell’inoculo durante l’intera stagione. D’altronde, occorre far fronte alla continua riduzione di principi attivi antiperonosporici quindi l’attività di prevenzione è fondamentale per contenere la malattia perché col proseguo della stagione abbiamo poche armi a nostra disposizione.”
“Per quanto riguarda le altre malattie fungine – Oidio e Botrite – la situazione è stata sotto controllo, e non si sono verificate particolari criticità”.
“Per quanto riguarda gli attacchi da insetti, si segnala un aumento della pericolosità delle cicaline e dei tripidi (Frankliniella occidentalis). Infine, ribadiamo la massima attenzione nei confronti di Platynota stultana, un pericoloso lepidottero individuato per la prima volta nel 2022 proprio nella nostra regione (l’altra segnalazione è stata in Spagna) nella parte settentrionale. Per ora non c’è da allarmarsi, ma considerata l’estrema polifagia dell’insetto (100 specie di piante di cui diverse ortofrutticole) è bene non abbassare la guardia” conclude Santomauro.