Dal campo
Gestione del rischio in agricoltura, serve un cambio di passo
Stefano Francia, Cia Emilia-Romagna: «Per il prossimo quinquennio stanziati quasi 1,5 miliardi»
A causa dei cambiamenti climatici, che hanno determinato eventi sempre più frequenti ed estremi, le compagnie di assicurazione hanno registrato risultati negativi in 8 delle ultime 10 campagne. Questo, oltre ad un considerevole aumento delle tariffe assicurative, ha portato a un importante ridimensionamento delle capacità di copertura da parte delle stesse compagnie, che si stanno disaffezionando a questo ramo. A partire dal 1° gennaio 2023 ha preso avvio il Fondo Nazionale contro le avversità catastrofali, AGRICAT, che ha operato in maniera completamente indipendente rispetto alla copertura assicurativa, non portando nessun vantaggio al mondo assicurativo - spiega a IFN Stefano Francia, presidente di Cia Emilia-Romagna.
Intanto, l’avvio della programmazione comunitaria 2023/2027, ha sicuramente rimesso al centro delle politiche europee la gestione del rischio. Per il quinquennio in oggetto sono state stanziate risorse importanti a supporto delle aziende agricole per tutelare le perdite di redditività conseguenti alle avversità atmosferiche. “Oltre agli strumenti dell’assicurazione agevolata, dei fondi di mutualità e dei fondi di stabilizzazione del reddito, già presenti nella vecchia programmazione, è arrivato AGRICAT, al quale aderiscono obbligatoriamente tutte le aziende che percepiscono aiuti diretti sul primo pilastro della PAC tramite un prelievo del 3% dei suddetti aiuti. L’obiettivo di tale misura è quello di ampliare la platea delle aziende che si assicurano e diffondere la cultura della gestione del rischio, in particolar modo nelle Regioni del centro sud che per poco o nulla ricorrono a questi strumenti”.
“Per l’assicurazione agevolata - continua Francia - sulla campagna 2022, ultima della vecchia programmazione, a causa della mancanza di risorse, risulta erogato a oggi solamente il 40% del contributo, anziché il 70%, percentuale massima prevista dalla normativa. Per la campagna 2023, ma anche per quelle che andremo ad affrontare fino al 2027, sono stati stanziati complessivamente 1.485 Mln per la misura dell’assicurazione agevolata, che corrispondono ad una quota annua di circa 297 Mln”.
“Il fabbisogno medio nelle ultime campagne si è assestato intorno ai 420/430 mln annui – precisa Francia - per cui è chiaro che per sostenere adeguatamente la misura è necessario implementare le risorse a disposizione e contemporaneamente introdurre tutte quelle misure che possano portare ad un contenimento e a una razionalizzazione della spesa pubblica. Infine, paghiamo un avvio incompleto del Fondo AGRICAT, che aveva come duplice scopo quello di diffondere la cultura della gestione del rischio a tutte le aziende italiane e contemporaneamente andare a sgravare, almeno in parte, i rischi catastrofali (gelo, brina, siccità e alluvione) a carico delle compagnie assicurative”.
Inoltre, a oggi, nulla è ancora stato erogato per la campagna 2023, nonostante il cronoprogramma Ministeriale prevedesse il primo pagamento entro dicembre 2023. Nei giorni scorsi il Ministero, con Circolare n° 85920 del 22 febbraio 2024, ha comunicato di aver stanziato per le misure di Gestione del Rischio ulteriori 230 Mln suddivisi in 130 Mln per la campagna 2022 e 100 Mln per la campagna 2023. Non sono state ancora comunicate le aliquote definitive di contribuzione, ma è ipotizzabile che, per la campagna 2022, si arrivi intorno ad una percentuale finale del 54-55% (anziché 70%). Sulla campagna 2023, invece, l’aiuto dovrebbe assestarsi attorno al 63-64% anche se, il primo decreto di pagamento previsto nel mese di marzo 2024, prevede un’erogazione del 55% della spesa agevolata ammessa a contributo, e, pertanto, si suppone un’ulteriore integrazione più avanti.
“Si tratta sicuramente di uno sforzo importante in un momento in cui reperire risorse aggiuntive risulta davvero molto complicato anche se, da parte delle aziende, ci si attendeva la riconferma degli aiuti nelle percentuali massime erogate fino al 2021. Nell’ottica dell’accelerazione dei pagamenti ci teniamo a sottolineare l’importante lavoro che sta facendo AGEA e che porterà nelle prossime settimane, oltre al primo pagamento dei contributi 2023 e dell’integrazione dei contributi 2022, a liquidare anche i risarcimenti del Fondo AGRICAT relativi all’alluvione e alle gelate della scorsa primavera”.
“Passando alla campagna 2024, che si spera possa prendere avvio al più presto, siamo in attesa che il Masaf decreti il Piano di Gestione dei Rischi Agricoli (PGRA), in cui definire tutte le regole relative all’assicurazione agevolata, ai fondi mutualità e ad AGRICAT. All’interno del decreto, infatti, oltre agli eventi, alle combinazioni assicurabili, ai termini di sottoscrizione delle coperture, alle percentuali di contribuzione, dovranno essere stabilite le metodologie di calcolo dei nuovi Standard Value, di calcolo dei parametri, i parametri massimi e le clausole di salvaguardia”. Inoltre, il PGRA dovrà disporre tutti i meccanismi di sinergia fra il Fondo AGRICAT e le coperture assicurative; questo, a nostro parere, è il punto fondamentale per permettere alle aziende di potersi tutelare contro le avversità catastrofali e alle Compagnie di poter offrire una capacità assicurativa superiore a quella, purtroppo, molto limitata delle ultime due campagne.
L’anno 2024 risulterà strategico per definire le traiettorie per il futuro della gestione del rischio.
Da una parte, bisognerà fare i conti con le limitate risorse e, dall’altra, riportare fiducia verso un sistema che, comunque, pur con tutte le difficoltà elencate, è stato l’unico a dare risposte concrete alle aziende agricole duramente colpite dalla calamità in tutti questi anni – conclude Francia.