ToBRFV: le varietà HREZ eradicano il virus, senza compromettere la qualità

La gamma varietale di Enza Zaden altamente resistente nell'esperienza di Sfera Agricola e F.lli Lapietra

ToBRFV: le varietà HREZ eradicano il virus, senza compromettere la qualità

A circa sei anni dalla sua comparsa in Italia (fine 2018), il ToBRFV – acronimo di Tomato brown rugose fruit virus – è tutt’ora il nemico numero uno per i produttori di pomodoro. Un timore giustificato dall’elevata virulenza della malattia che è in grado di provocare danni ingenti in tempi piuttosto brevi (nei casi più gravi si può perdere l’intera produzione). Il virus è stato riscontrato per la prima volta in Israele e Giordania, rispettivamente nel 2014 e 2015, in piante di pomodoro in coltivazione protetta; dopo queste prime segnalazioni, a partire dal 2018, il virus si è diffuso pressoché in tutti i principali Paesi produttori a livello mondiale.

Pomodoro infetto da ToBRFV

In Italia, la situazione più critica è in Sicilia, dove oramai il virus è presente in forma endemica in tutti gli areali produttive dell’isola, ma sono giunte segnalazioni della sua presenza anche in diverse altre regioni come Toscana, Puglia, Lazio, e Campania. Quindi è allerta massima, come dimostra il Regolamento di esecuzione (UE) 2023/1032, approvato poco più di un anno fa, e che istituisce le misure per impedire l’introduzione e la diffusione nel territorio dell’Unione del virus ToBRFV.

I rischi per il comparto italiano
Per capire quali possono essere le conseguenze di una epidemia incontrollata da ToBRFV nel pomodoro da consumo fresco, analizziamo i dati del comparto grazie alle analisi del Monitor Ortofrutta di Agroter. Partiamo dalle superfici di pomodoro da mercato fresco in coltura protetta, che, secondo le stime più accreditate si aggira sui 10 mila ettari, con la Sicilia che ha una quota del 45% circa. 
Chiudono la top 5 Lazio, Campania, Veneto e Calabria. La disamina relativa ai consumi nei diversi canali di vendita relativa agli ultimi cinque anni evidenzia una netta crescita a valore, di quasi 40 punti percentuali, a fronte di un dato a volume sostanzialmente stabile negli anni. In termini assoluti il pomodoro da consumo fresco ha sfondato la soglia di 1 miliardo di euro, grazie ad un prezzo medio che è cresciuto di oltre 30 punti percentuali.

I numeri, quindi, evidenziano l’importanza strategica del pomodoro non solo a livello produttivo, dove si conferma una delle colture orticole più importanti a livello nazionale ma, soprattutto, nei consumi che certificano il percorso di valorizzazione del prodotto da parte di tutta la filiera.
Le Varietà altamente resistenti sono l’unica soluzione al ToBRFV
Riuscire ad arginare il ToBRFV non è una impresa facile a causa della sua lunga persistenza, dell'elevata stabilità e della facile diffusione meccanica che hanno obbligato le aziende ad una attenta attività di prevenzione, a partire dalla sanificazione continua degli ambienti di coltivazione, degli attrezzi e degli indumenti impiegati dagli operatori. Chiaramente il seme deve essere certificato e, durante la coltivazione, bisogna monitorare con attenzione le piante in modo da circoscrivere eventuali infezioni che si diffondono molto rapidamente. Difatti, solo per cercare di prevenire la malattia, il produttore deve introdurre una serie di misure che complicano la gestione colturale e ne aumentano i costi produzione, con la consapevolezza che non è detto che sia sufficiente per impedirne la comparsa e diffusione.

La patologia vegetale insegna che l’unico modo per eradicare una malattia causata da una virosi è quello di introdurre varietà altamente resistenti che impediscano al virus di potersi replicare. Più facile a dirsi che a farsi, soprattutto se si considera che, oltre alla resistenza, la nuova varietà deve possedere caratteristiche agronomiche e organolettiche paragonabili a quelle sensibili. Le varietà di pomodoro HREZ di Enza Zaden racchiudono in sé queste caratteristiche e la redazione di IFN ha raccolto in esclusiva le testimonianze di importanti produttori a livello nazionale che stanno coltivando queste nuove varietà.
 

L’esperienza di Sfera Agricola: bene la varietà Ardiles Reina. Rapporto con Enza Zaden strategico per il futuro
L’Azienda Sfera Agricola produce, dal 2017, pomodori di alta qualità all’interno di serre tecnologiche in coltura idroponica su una superficie di 12 ettari situata a Nord di Grosseto, in una zona che un tempo era dedicata agli scavi minerari. Diventata in poco tempo un punto di riferimento a livello nazionale, l’azienda ha dovuto affrontare le criticità legate a questa virosi: “Il primo impatto con il virus ToBRFV è stato molto duro – commenta Filippo Mascalchi, responsabile della pianificazione commerciale Sfera – infatti, quando si è presentato la prima volta, fra 2019 e 2020, lo staff era del tutto impreparato, quasi inconsapevole di quanto stava accadendo. Inizialmente vedevamo lotti che presentavano dei sintomi lievi, che mano a mano diventano sempre più invasivi rispetto a quelli dei virus conosciuti.

Filippo Mascalchi, responsabile della pianificazione commerciale Sfera

“Fin da subito – prosegue Mascalchi – si sono implementate tutte le misure di contenimento: disinfezione di tutti i mezzi di lavoro, protocolli rafforzati, introduzione di portali di sanificazione all’ingresso e uscita delle serre, vuoti biologici, attenzione spasmodica nella gestione delle colture con i dovuti adattamenti di carattere colturale. Uno sforzo notevole da parte di tutta l’azienda che ha dato i suoi frutti, ma che di fatto ne ha complicato la gestione, senza una risoluzione definitiva del problema”.

Andrea Trombetta, AD Sfera Agricola

“Abbiamo accolto con grande l’interesse la proposta varietale HREZ di Enza Zaden – aggiunge l’AD Andrea Trombetta – perché siamo convinti che solo con varietà altamente resistenti si possa debellare questa malattia così pericolosa. Nella fattispecie stiamo coltivando Ardiles Reina – HREZ, della tipologia midi plum, che si sta comportando egregiamente sotto ogni punto di vista. Questo primo passo ci fa ben sperare per il futuro e da questa esperienza emerge come il rapporto fra casa sementiera e produttore sarà sempre più strategico per il futuro del comparto: la creazione di valore duraturo deriva dalla realizzazione di soluzioni innovative, che arricchiscano al contempo l’offerta al mercato ed il valore di marca. Questo traguardo è raggiungibile solo se la relazione fra produttore e ditta sementiera evolverà da rapporto cliente-fornitore ad una partnership più strutturata e con Enza Zaden stiamo andando in questa direzione.

L’esperienza dell’azienda agricola F.lli Lapietra: la qualità di Bronski F1 HREZ supera quella dei predecessori.
Scendiamo la Penisola, e più precisamente a Monopoli, dove si colloca l’azienda Azienda agricola F.lli Lapietra nata negli anni ’90 dall’intuizione dei fratelli Vincenzo e Pasquale Lapietra, e divenuta in poco tempo la più importante realtà che coltiva pomodoro fuori suolo del Sud Italia e una delle principali dell’intero panorama nazionale italiano, forte di una superficie aziendale di 15 ettari. L’alta qualità senza compromessi è la missione aziendale come ci racconta Vincenzo Lapietra: “Per raggiungere questo traguardo la varietà è fondamentale e deve avere determinate caratteristiche. Noi ricerchiamo un colore brillante e uniforme, polpa soda, alto grado brix, senza disdegnare l’acidità che è una caratteristica intrinseca del pomodoro. Infine, occorono i giusti aromi che ne esaltino il sapore. Senza queste caratteristiche una varietà non la prendiamo nemmeno in considerazione. Ovviamente, le elevata qualità organolettiche devono essere accompagnate da pregevoli caratteristiche agronomiche, a partire dalla resistenza alle malattie come il ToBRFV”.

Vincenzo Lapietra, dell’azienda agricola F.lli Lapietra

In merito alla malattia l’azienda pugliese non ha avuto particolari problemi, ma l’attenzione rimane comunque alta: “Sarebbe un errore madornale sottovalutare una malattia pericolosa come il ToBRFV, ed è per questo motivo che abbiamo accolto con favore le varietà HREZ di Enza Zaden. Attualmente abbiamo inserito la varietà Bronski F1 HREZ, della tipologia a grappolo e la varietà sta rispondendo molto bene sia dal punto di vista qualitativo che produttivo, e non era affatto scontato, perché quando si introducono nuove varietà che presentano resistenza alle malattie, c’è il timore di perdere qualcosa in termini qualitativi; invece siamo piacevolmente stupiti nel constatare che Bronski HREZ ha un livello addirittura superiore rispetto ai predecessori, e questo elemento è cruciale per una azienda come la nostra che fa dell’alta qualità la propria mission”.

“A livello di gestione – specifica Lapietra – della pianta la vigoria tende ad essere superiore rispetto ad una normale varietà, ma è una dinamica che riusciamo a gestire senza particolari problemi grazie anche al know how che abbiamo acquisito con gli anni e al supporto dei referenti di Enza Zaden”.

La gamma HREZ si arricchirà con nuove proposte
“I produttori di pomodoro sono entusiasti della gamma varietale ad alta resistenza al ToBRFV, rinominate HREZ – illustra Carmelo Iacono (Sales Manager di Enza Zaden), che aggiunge: “Tutte le varietà, non solo consentono di eliminare questa pericolosa virosi, ma rispondono anche ai requisiti dei diversi attori della filiera agroalimentare dove, oltre alla produttività e alla sanità della pianta, le varietà offrono caratteristiche come sapore, colore e forma, in linea con le esigenze del mercato attuale”.

Varietà Baffin

,Entrando nel dettaglio: “La linea HREZ è una gamma ben distinta per segmenti, adatta a coltivazioni in serre Hi Tech e coltivazioni in serre low Tech soprattutto in Sicilia. Al momento, abbiamo una gamma più ricca nei vari segmenti nell’Hi Tech, come Ardiles Reina (midi plum) e Bronski (grappolo 150 gr), mentre nel segmento Low Tech (Sicilia) specialmente nelle aree più suscettibili al virus, il ciliegino per raccolta a grappolo varietà Baffin, senza dimenticare i portainnesti Fogo e Stromboli e il datterino E15C.42958 F1”.
“Chiaramente la gamma è in continua evoluzione e contiamo, in poco tempo, di coprire le esigenze di tutti i produttori di pomodori, in modo da fornire un contributo significativo per debella il ToBRFV” conclude Iacono.