Dal campo
«Peperone di Senise, è arrivata l’ora di cooperare»
L’azienda Vittoria: «Prodotto reso unico dalla sua lavorazione in serte»
Il Peperone di Senise Igp, definito come l’oro rosso della Basilicata, è un prodotto locale che attira sempre di più l’interesse di giovani aziende che hanno la voglia di dare nuova linfa ad un simbolo di un territorio intero. Un esempio è l’azienda agricola Vittoria di Antonio Tuzio che racconta a IFN l’interesse nei confronti del peperone di Senise a marchio Igp. “Interesse che nasce dall’amore per il territorio e per un prodotto unico sia per la sua forma, appuntito, ad uncino o a tronco, ma soprattutto per le sue caratteristiche organolettiche con note spiccatamente dolci”.
“Abbiamo la voglia di creare sinergia tra le aziende - dichiara Tuzio – per migliorare la collaborazione nell’areale e dare maggiore lustro commerciale al nostro ortaggio senza alterare i sistemi di lavorazione che si tramandano da generazioni”.
L’arte delle serte
“La manodopera per la lavorazione di questo prodotto – afferma Tuzio – è fondamentale per la realizzazione delle serte, ovvero le collane lavorate con ago e filo. Le serte subiscono un processo di essiccazione naturale per ridurre al minimo la percentuale di acqua nel peperone, che deve essere inferiore al 18%, per poterlo trasformare in crusco”.
Il prodotto può essere venduto anche fresco ma come specifica il produttore la peculiarità di questo ortaggio risiede nella sua essicazione per farne peperone crusco.
Quest’anno qualche pioggia di troppo
“I volumi quest’anno – afferma il produttore – sono leggermente calati a causa delle temperature roventi di fine giugno che hanno mandato in sofferenza le piante. Però non possiamo registrare cali drastici, infatti, ancora stiamo raccogliendo prodotto, soprattutto per chi effettua la coltivazione in serra, quindi ambiente protetto, come nella nostra azienda”.
“Meno generose le piogge che si sono abbattute con frequenze tra fine luglio e agosto - come spiega il produttore - che hanno fatto assorbire acqua al prodotto a ridosso della raccolta. Fase in cui il peperone deve essere turgido e pronto all’essicazione, ma non solo, l’innalzamento dell’umidità relativa, ha determinato lo sviluppo di malattie fungine”.
A livello commerciale il produttore non ci segnale delle quotazioni diverse rispetto l’anno precedente, quindi prodotto fresco 2-2,50 euro al chilo, mentre il prodotto essiccato da 35 a 45 euro al chilo.
Programmi futuri
La sfida del giovane imprenditore si focalizza sulla realizzazione di una cooperativa che permetta di far crescere e valorizzare ancor di più il peperone di Senise e il territorio, determinando prospettive di sviluppo lavorativo e crescita economica.
“Una cooperativa permetterebbe di implementare attività di pianificazione della produzione, ottimizzazione dei costi di produzione, possibilità di accesso a fondi europei che riguardano i pilastri dell’ortofrutta per realizzare investimenti comuni. La cooperazione in agricoltura, ma in tutti gli ambiti lavorativi, ormai è fondamentale per raggiungere gli obiettivi prefissati. Il grande obiettivo – conclude Tuzio - sarebbe costituire una cooperativa del peperone di Senise Igp”.