Dalla distribuzione
«Penny Italia, cresce la marca privata premium»
Aumentano i punti vendita, ma scende il fatturato medio
Penny Italia, discount del gruppo Rewe, recentemente ha messo in atto una politica di espansione geografica della propria rete di punti vendita e inaugurato un nuovo polo logistico a Pisa. In dieci anni, infatti, il numero dei punti vendita è aumentato del 30%, mentre la crescita media del totale dei discount è stata pari al 17%. A rivelarlo è il Monitor Ortofrutta di Agroter su elaborazione dei dati Nielsen. Analizzando però i metri quadri medi di vendita per negozio, si nota che le superfici dei Penny da gennaio 2013 a settembre 2022 sono aumentate solo del 5%, mentre a confronto il totale dei discount è cresciuto del 23%. Cresce quindi il numero di negozi, ma le superfici restano piccole.
D’altronde Penny punta alla prossimità ed ha previsto l’apertura di una ventina di negozi nel 2023, operazione che, insieme al restyling dei punti vendita già esistenti, vale 47 milioni di euro e rientra in un piano di investimenti da 100 milioni di euro.
Come conferma il presidente e amministratore delegato Nicola Pierdomenico a ItaliaOggi, l’insegna vuole puntare maggiormente sulla marca del distributore, non tanto per motivi di risparmio, ma per la proposta di qualità, tipicità, innovazione e sostenibilità che i consumatori sembrano premiare. “Molti consumatori continuano a emigrare in quantità significative dai supermercati a noi. Si tratta di ex clienti della Gdo tradizionale che sono abituati a comprare prodotti di fascia medio-alta e nei discount scelgono spesso prodotti a marchio del segmento premium. A differenza di altri canali di vendita – prosegue Pierdomenico – è un segmento della mdd che mantiene il segno positivo, su del 5% per Penny”.
Analizzando il fatturato del 2022 Penny chiude l’anno con ricavi totali per 1,5 miliardi di euro, in aumento del 9% sull’anno precedente. Guardando invece i fatturati complessivi dei negozi, il Monitor Ortofrutta di Agroter ci segnala che in dieci anni l’insegna è cresciuta del 26%, mentre gli altri discount sono invece cresciuti del 90%.
Penny non ha intenzione per ora di cambiare strada. Conclude il presidente e ad: “Apriamo in prossimità senza cambiare insegna e non ritoccare all’insù i prezzi rispetto a quelli dei negozi più grandi, a differenza di quello che fanno alcuni supermercati”.