In Sudafrica cresce il timore per l’export ortofrutticolo negli Usa

Il Paese rischia il divieto di ingresso negli USA per i suoi prodotti

In Sudafrica cresce il timore per l’export ortofrutticolo negli Usa

La filiera sudafricana dei prodotti freschi sta vivendo un momento di grande incertezza, dopo l’annuncio del Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo alla possibile fine degli aiuti economici al Paese, come riporta fruitnet.com. La preoccupazione principale riguarda il futuro degli scambi commerciali con gli USA, soprattutto in relazione alla legge AGOA (African Growth and Opportunity Act), che garantisce agli esportatori sudafricani vantaggi doganali. Malgrado il mercato statunitense rappresenti solo una piccola parte delle esportazioni sudafricane di frutta e verdura: appena il 5% a valore rispetto al totale esportato verso altri Paesi, questa possibilità ha messo in subbuglio il settore.

Anche se per quest’anno gli agricoltori locali possono tirare un sospiro di sollievo: infatti, il rinnovo della legge è previsto per la fine dell’anno, per cui le spedizioni stagionali continueranno a beneficiare delle attuali condizioni favorevoli, il timore che la nuova legislazione possa modificare drasticamente il panorama commerciale è sempre più forte. Dopo il botta e risposta del fine settimana tra Washington e Pretoria, il governo sudafricano ha deciso di inviare una delegazione negli Stati Uniti per cercare di smorzare le tensioni e tutelare i propri interessi economici. 
Ma cosa c’è dietro questa frizione diplomatica? Secondo diverse fonti, la decisione di Trump potrebbe essere influenzata dalla vicenda di Starlink, il servizio internet satellitare di Elon Musk, che non ha ancora ottenuto il via libera per operare in Sudafrica. Il motivo? Il rifiuto di adeguarsi alle leggi locali sul black economic empowerment (BEE), progettate per favorire l’inclusione delle comunità precedentemente svantaggiate. Tuttavia, a scatenare la crescente tensione tra i due Paesi potrebbe essere qualcosa di più profondo. Il Sudafrica ha infatti assunto posizioni poco gradite a Washington, come il sostegno alla Palestina, l’azione legale contro Israele presso la Corte penale internazionale e il consolidamento dei legami con le nazioni BRICS

Non è poi la prima volta che il Sudafrica si trova a fronteggiare pressioni economiche dagli Stati Uniti. Negli anni ’80, il governo americano aveva imposto pesanti sanzioni contro il regime dell’apartheid che hanno messo in ginocchio diversi settori, tra cui quello agricolo. Queste restrizioni furono revocate solo nel 1993, dopo la liberazione di Nelson Mandela e l’avvio del processo di transizione democratica.
Oggi, gli esportatori sudafricani di frutta fresca guardano con preoccupazione agli sviluppi della situazione; un eventuale blocco degli scambi con gli Stati Uniti potrebbe obbligare a dirottare le spedizioni verso altri Paesi, Europa inclusa. (gc)

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