Dal campo
Gruppo Barbera: la sostenibilità è il fulcro delle strategie aziendali
I numeri parlano chiaro: impianto fotovoltaico da 165 mila kWh di energia pulita e 94 milioni di litri d'acqua risparmiati
Nell’azienda Barbera, il Gruppo con sede alle pendici dell’Etna specializzato nella produzione e commercializzazione dei migliori frutti siciliani e che vanta rapporti consolidati con le principali catene della GDO europea, sono i numeri che parlano. E parlano chiaro di come ogni dettaglio sia studiato per garantire la più alta sostenibilità dei metodi produttivi e il più profondo rispetto della natura, dei suoi cicli, dei suoi protagonisti.
Riduzione ed efficientamento dei consumi idrici certificata Global Gap Spring, grazie ad un sistema di sub-irrigazione di precisione ad ala gocciolante, dotato di stazione meteo, sensori sotterranei e smart software, che permette di risparmiare 94 milioni di litri d'acqua ogni anno rispetto ai tradizionali impianti di irrigazione.
Utilizzo di energia pulita e rinnovabile, con un impianto fotovoltaico ad autosufficienza energetica che produce in un anno 165 mila kWh di energia pulita e permette di evitare l’immissione di 80 mila kg di CO2.
Salute e benessere del suolo, grazie all’adozione della pratica agronomica del sovescio con colture di copertura su 50 ettari che, oltre a concorrere alla lotta all’erosione dei terreni e ai conseguenti allagamenti, producono 7.500 kg di azoto naturale e sequestrano 25 mila kg di CO2. Salute e benessere degli animali, con oltre 2,5 milioni di api ospitate in 50 arnie grazie ad un calendario di fioriture programmate per tutto l'anno, 220 galline e 15 asini che vivono all’aperto, mangiano erba fresca e conducono una vita “a zero stress”. Le galline, con il loro totale di 220 quintali di deiezioni annue utilizzate come fertilizzante per il terreno, portano a un risparmio del 15% sull’acquisto dei concimi; inoltre, la loro naturale funzione di “tagliaerba” permette ogni anno di risparmiare 100 ore lavoro e 300 litri di carburante, tagliando di 750 kg l’emissione di CO2. Gli asini, con i loro 300 quintali di deiezioni annue e il loro continuo pascolare, le battono: -18% sull’acquisto dei concimi, - 200 ore di uso del tagliaerba meccanico e - 600 litri di carburante impiegato, - 1.500 kg di CO2 emessa.
Se quello che è già stato realizzato è notevole, gli obiettivi sono ancora più ambiziosi. Ambiziosi, quanto concreti e realizzabili, come è nello stile dell’azienda e del suo fondatore e direttore generale Alessandro Barbera. Il manager definisce con precisione alcuni dei prossimi passi che si pone come obiettivo entro il 2028: “Vogliamo estendere la base produttiva sulla quale insiste l’impianto di irrigazione di precisione dai 30 ettari attuali a 117 ettari, estendere la superficie protetta dalle colture di copertura dai 50 ettari attuali a 117 ettari e acquistare altri 10 ‘pollai mobili’, pollai su ruote che vengono spostati con facilità permettendo alle galline di rasare l’erba e concimare lotti di terreni anche diversamente dislocati nel modo più naturale al mondo”.
Da non dimenticare l’impegno verso un utilizzo sempre più ridotto della plastica nel packaging. In gran parte dei casi le confezioni sono realizzate con materiali a basso impatto ambientale: vassoi plastic-free, in cartoncino, chiusi con film dotato di certificazione ‘Compost Home’, che può essere smaltito nei rifiuti organici, o cassette in cartone con alveolo in polpa di legno, per citare alcuni esempi emblematici.
Tutto questo è coerente con la vision del Gruppo Barbera, che dalla sua fondazione ad oggi non è cambiata di una virgola e che Alessandro riassume così: “Tornare alle origini dei sistemi agricoli tradizionali e coniugarli con l’innovazione, per lasciare ai nostri figli una terra viva e sana di cui aver cura e rispetto”. (aa)
Foto apertura: Alessandro Barbera, fondatore e direttore generale Gruppo Barbera
Fonte: Ufficio stampa Gruppo Barbera