Nama attira l’attenzione delle catene italiane

Ottima shelf life, uniformità, polpa soda e carnosa sono i punti di forza

Nama attira l’attenzione delle catene italiane

Da poche settimane è ripartita la campagna del pomodoro Nama, il cuore di bue dell’azienda Fogliati che sta segmentando verso l’alto di gamma una delle tipologie più apprezzate nel comparto del pomodoro.  “Attualmente la produzione si concentra nell’areale siciliano, e quest’anno siamo leggermente in ritardo rispetto alle previsioni, complice il clima troppo caldo che ha rallentato la fase di allegagione”, spiega a IFN il titolare Eraldo Fogliati.

“Adesso, invece, siamo a pieno regime e la qualità delle bacche è eccellente sotto tutti i punti di vista, a partire dall’uniformità sia nella forma che nella colorazione dei frutti, senza dimenticare la polpa soda e carnosa. Va dato atto, quindi, dell’ottimo lavoro svolto dai nostri produttori siciliani, oramai una quindicina, che coltivano Nama negli areali più vocati dell’isola”.

Un’altra caratteristica particolarmente apprezzata di Nama è l’elevata shelf life: “la capacità di mantenere inalterate le caratteristiche organolettiche per diversi giorni sui banchi limita fortemente gli sfridi, e, allo stesso tempo, ne favorisce la vendita poiché si possono allestire esposizioni accattivanti sui banchi senza correre il rischio di perdere prodotto”.

Eraldo Fogliati, titolare dell'azienda

Tutto ciò, fa di Nama una varietà premium all’interno di una tipologia – come quella del cuore di bue – fra le più performanti nei banchi della distribuzione italiana, ma che spesso mostra assortimenti piuttosto piatti: “non a caso notiamo un interesse crescente nei confronti di Nama da parte della Gdo, proprio perché il consumatore è interessato a un cuore di bue di alto livello. Per valorizzarlo al meglio stiamo investendo parecchio anche sul packaging, perché riteniamo che il prodotto confezionato possa veicolare al meglio tutti i plus di questa varietà unica”. La campagna siciliana procederà fino alla fine di febbraio, per poi riprendere in primavera con l’entrata in produzione di altri areali come Calabria, Lazio, Piemonte e Veneto.