Suggestione post-Dana: il prodotto spagnolo non manca e tiene testa all’italiano

Riccardo Pompei (Car Roma): «I volumi di peperone sono regolari, tante richieste per il Lamuyo»

Suggestione post-Dana: il prodotto spagnolo non manca e tiene testa all’italiano

In Spagna stanno ancora provando a risollevare la testa il disastro della Dana che è entrata di diritto nell’almanacco dei peggiori cataclismi che abbiano colpito il Paese come ci ha descritto in diretta il nostro Paco Borras (clicca qui per approfondire), mentre il mondo ortofrutticolo italiano si chiede cosa accadrà e quali saranno gli effetti anche nel nostro mercato.

E mentre dalla Spagna provano a rassicurare sulla stabilità del settore e sull’efficienza nell’evadere gli ordini, soprattutto alla soglia della campagna agrumicola, non manca chi si fa prendere dalla suggestione, pensando che i volumi di prodotto spagnolo siano drasticamente crollati. Sempre il collega Paco Borras ha fatto chiarezza sulle effettive perdite dell’ortofrutta spagnola e quali comparti siano stati il più bersagliati oltre ai cachi (Clicca qui per approfondire).

A questo proposito, con Riccardo Pompei, grossista (gruppo Erra e Ferrini) del Car di Roma, commentiamo l’andamento del mercato del peperone di origine spagnola nel nostro paese. “Il mercato del peperone spagnolo è regolare, in linea con la stagione, anzi possiamo affermare che tiene testa a quello italiano, che in questo monento ha come origine prevalente la Sicilia. Quindi possiamo confermare che l’effetto Dana sul peperone non c’è stato. Arrivano pedane di ortaggi regolarmente, se c’è un calo dei volumi è per cause che nulla hanno a che vedere con la Dana”.

“In questo momento, le quotazioni del prodotto iberico oscillano da 2,10 a 2,50 €/kg, mentre il peperone siciliano oscilla da 2,40 -2,50 €/kg, quello giallo ha quotazioni più alte perché i volumi sono ridotti. C’è tanta richiesta anche di Lamuyo spagnolo, che viene molto apprezzata per la sua forma allungata”.

“A livello di vendita andiamo tra le 3-4 pedane al giorno perchè, purtroppo, le temperature stanno frenando un po' la domanda”, conclude Pompei.