Dal campo
Lotta alla Lobesia botrana: strategie per salvare i vigneti
Dalla scelta della varietà agli antagonisti naturali
La Lobesia botrana, conosciuta come tignoletta della vite, rappresenta uno dei principali problemi fitosanitari nei vigneti di tutto il mondo. Questo insetto può causare danni significativi sia alla quantità che alla qualità della produzione di uva, influendo negativamente sulla redditività dei raccolti.
Ma si possono adottare delle strategie in campo per limitarne i danni e la proliferazione. Sicuramente la scelta delle varietà di vite da impiantare è cruciale: le varietà con grappoli più spargoli ostacolano la proliferazione del parassita, a differenza di quelle con grappoli più compatti che creano un ambiente ideale per la tignoletta.
Anche la potatura svolge un ruolo cardine, migliora la ventilazione e favorisce la penetrazione della luce solare nella chioma del vigneto. Queste condizioni creano un ambiente sfavorevole alla riproduzione dell’insetto.
Oltre alla potatura è una buona pratica rimuovere rami e grappoli colpiti. Anche le infestanti possono offrire un rifugio ideale per le tarme e altri insetti vettori. Mantenere il terreno del vigneto libero da infestanti, tramite diserbo, è fondamentale.
L’irrigazione adeguata è importante: l’adozione di sistemi di irrigazione efficienti, come l’irrigazione a goccia, permette di ottimizzare l’uso dell’acqua e di ridurre l’umidità nel vigneto. Le trappole a feromoni sono uno strumento prezioso per monitorare la presenza di adulti di Lobesia botrana nel vigneto. Questo consente di prendere decisioni gestionali tempestive.
La gestione biologica, attraverso l’introduzione di parassitoidi e predatori naturali è una misura culturale complementare. Ad esempio, alcune vespe parassitoidi attaccano uova e larve della tignola. Anche i tempi di raccolta incidono: una raccolta tempestiva riduce i danni causati dalle larve di Lobesia botrana. Ritardare la raccolta può aumentare il rischio di esposizione dei grappoli ai parassiti.
Adottare queste misure colturali può fare la differenza nella gestione della Lobesia botrana, contribuendo a proteggere i vigneti e a garantire una produzione di alta qualità. L’integrazione di tecniche sostenibili non solo riduce l’impatto del parassita, ma migliora anche la salute generale del vigneto e dell’ecosistema circostante.
Fonte foto apertura: feromonasanasac.cl