Dal campo
«Cachi sempre più apprezzati, anche all'estero»
Agrintesa e Alegra: «Cresce l'interesse per il tradizionale»
I cachi sono nel pieno della loro produzione in Romagna. Ad occuparsi della loro commercializzazione c’è anche Agrintesa, la cooperativa faentina punto di riferimento a livello nazionale per i cachi e che quest’anno prevede una produzione in crescita in termini di volumi sia per il Loto di Romagna che per il Rojo Brillante, quest’ultima varietà sempre più apprezzata all’estero.
“Quella dei cachi è una produzione importante per i soci di Agrintesa – spiega a IFN Cristian Moretti, direttore generale della cooperativa -. È una coltura che ben si innesta nella programmazione annuale con una finestra di lavorazione e commercializzazione che va da ottobre a dicembre, permette di completare la gamma con un frutto apprezzato dal mercato e qualitativamente superiore, e non richiede particolari investimenti sul fronte della difesa”.
La campagna quest’anno è partita registrando una lieve riduzione delle pezzature nel primo periodo dovute alla carenza di risorse idriche nella fase di sviluppo del frutto, ma il clima di ottobre ha consentito un buon recupero. “Sul fronte delle quantità, siamo di fronte a un’annata ancora non a livello pieno, per quanto migliore di quella 2021: ci attesteremo sulle 3.500 tonnellate di loto di Romagna a polpa morbida e sulle 2.500 tonnellate di Rojo Brillante a polpa soda”, conclude il direttore generale.
Sul fronte commerciale la stagione è partita con una buona richiesta nonostante le temperature alte. “Nel mese di ottobre sul fronte prezzi il caco ha regalato ottime soddisfazioni con un trend non distante da quanto riscontrato lo scorso anno ma in un contesto di disponibilità di prodotto un po’ più ampia – sottolinea Enrico Bucchi, responsabile commerciale Italia di Alegra -. A margine, si evidenzia con un interesse in lieve crescita negli ultimi anni per il caco tradizionale, a polpa morbida”.
Sul fronte Gdo il prodotto performa bene, più pacata invece la situazione sui mercati generali. “Qui registriamo maggiori difficoltà su tutti i prodotti, non solo legata ai nostri marchi: ritengo si tratti di una contrazione generalizzata di questo segmento”.
All’estero il prodotto è particolarmente apprezzato da Austria e Svizzera, ma negli ultimi anni cresce anche il rapporto con la Francia. “Su questi mercati – continua Bucchi - siamo presenti e siamo un punto di riferimento per i consumatori. Sebbene il mercato nazionale rimanga il nostro focus principale, complessivamente, quest’anno sono destinati al segmento export circa il 20/25% dei nostri cachi. La domanda sui mercati esteri è, tuttavia, in netta crescita soprattutto per quanto riguarda il caco a polpa soda: stiamo registrando richieste in costante aumento anche in virtù della grave carenza di prodotto spagnolo con andamenti molto interessanti in termini di volumi e rendimenti”.
Il caco a polpa morbida è un prodotto simbolo della Romagna, e per molto tempo è rimasto solo una nicchia. Secondo il responsabile commerciale Italia di Alegra ci sono però buone possibilità all’orizzonte. “L’attenzione che il consumatore riserva a questo frutto è stabile se non il leggera crescita anche in virtù delle sue caratteristiche specifiche: una marcata stagionalità, che torna ad essere per il consumatore un valore sempre più importante, una certa versatilità che lo identifica anche come ingrediente per dolci e dessert, e un gusto unico”.
Il frutto arancione particolarmente delicato nella sua gestione come anche nella produzione, va per forza protetto e quindi confezionato. Alegra lo fa con un pack in R-Pet, un prodotto attento all’ambiente che consente di monitorare lo stato di maturazione del frutto dal magazzino al punto vendita. “Nel packaging tuteliamo l’integrità del prodotto senza dimenticare la trasparenza, che permette di apprezzare un frutto dal colore unico, simbolo dell’autunno in tavola”.