Angurie: la marca si fa strada

Prosegue l’ascesa dei frutti seedless di taglia ridotta

Angurie: la marca si fa strada

Siamo alle battute finali della campagna angurie, caratterizzata da volumi in calo e prezzi in rialzo, come emerge dall’analisi del Monitor ortofrutta di Agroter relativa ai canali iper+super: il progressivo da giugno a inizio settembre segna -9% a volume e +1% a valore e +11% per quanto riguarda le quotazioni.

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Oltre ad una offerta contenuta, c’è da considerare la crescita della tipologia seedless, come sottolinea a IFN Flavio Ceccagnoli Resp. Acquisti Ortofrutta presso L'Abbondanza S.r.L: “Le varietà a taglia ridotta e senza semi stanno guadagnando quote di mercato di anno in anno, come era facile immaginare, perché soddisfano appieno le richieste dei consumatori moderni che cercano un prodotto facile da trasportare, senza semi (ritenuti fastidiosi) e di buona qualità. Oltretutto, la battuta di cassa per una anguria senza semi si aggira attorno a 10 euro, un valore ideale, perché rappresenta quella soglia di prezzo al di là della quale il consumatore inizia ad essere titubante. Parimenti, è più redditizio anche per noi distributori prediligere un prodotto meno voluminoso e con una battuta di cassa più alta, tant’è che non vendiamo angurie al di sopra di 12 chili, e la tendenza sarà quella di ridurre ulteriormente lo spazio ai frutti di grossa taglia. Anche perché, frutti troppo grossi riempiono velocemente il carrello disincentivando così l’acquisto all’interno del punto vendita”.

Flavio Ceccagnoli, responsabile acquisti ortofrutta presso L'Abbondanza S.r.L

Dalla distribuzione passiamo alla produzione, con i commenti dei protagonisti lungo la Penisola, sulla campagna appena conclusa.


Agricola Campidanese: buon andamento, ma per il futuro serve programmazione

“Nell’ultimo paio di settimane ci sono state temperature ancora molto alte, con picchi di 35 gradi, e i consumatori delle regioni meridionali continuano a richiedere le angurie" spiega a IFN Salvatore Lotta, direttore commerciale di Agricola Campidanese. Che aggiunge: “La stagione è andata benissimo e abbiamo terminato tutti i prodotti, per cui possiamo dirci soddisfatti. Ora non ci resta che ultimare le forniture di mini anguria".

Salvatore Lotta, direttore commerciale di Agricola Campidanese

E continua: "In totale abbiamo commercializzato circa 12 milioni di chili di angurie. Gli eventi climatici non hanno fortunatamente influito sui volumi prodotti e solo in piccola parte sulle pezzature. Ciò che ha fatto davvero la differenza nella commercializzazione delle nostre angurie è stata la politica di brand che ci ha aiutato a valorizzare, e distinguere, i nostri prodotti sul mercato. Se i clienti continuano ad acquistare i nostri prodotti è proprio perché hanno imparato a riconoscere il nostro brand e il livello qualitativo sempre garantito”.

L'anguria Gavina di Agricola Campidanese

L’imprenditore sardo aggiunge una riflessione in ottica futura: “Lo dico già da diverso tempo: va creato un tavolo in cui i produttori di angurie si siedano e cerchino di capire come migliorare la programmazione, è l’unica leva che possa garantire un futuro al settore. Dobbiamo evitare di stare in balia degli eventi: per esempio quest’anno la Spagna ha perso tanta produzione e questo ha avvantaggiato l’Italia ma cosa succederà il prossimo anno?".


Exploit Perla Nera

“Per noi anguria è, esclusivamente, Perla Nera - dichiara Bruno Francescon, presidente dell'Op Francescon – che, anche quest’anno, ci ha regalato una stagione di soddisfazione e crescita costante del brand”.

Bruno Francescon, presidente dell'Op Francescon

E continua: “Abbiamo gli ultimissimi pallet di prodotto da vendere e poi ci resterà solo una piccola coda di produzione. Possiamo tirare le somme: la stagione è stata abbastanza lineare con prezzi tendenzialmente soddisfacenti dovuti a due fattori principali. Da un lato la riduzione delle superfici in quasi tutte le aree vocate d’Italia e una resa produttiva in calo del 20% a causa del clima che non è stato dalla nostra parte. La qualità è stata ottima, anzi, in alcune fasi eccelsa”.

Anguria Perla Nera al punto vendita

“La campagna marketing ha funzionato bene - conclude - e chi è fidelizzato a Perla Nera non sceglie altro; infatti le catene distributive italiane stanno aumentando le vendite ogni anno. Stiamo offrendo dei servizi rilevanti come i banchi refrigerati brandizzati Perla Nera per consentire di vendere al meglio il prodotto a fetta. Unica nota stonata il leggero calo dell’export rispetto al 2022, molto probabilmente, condizionata dal clima instabile anche nel resto d’Europa”.


Il punto dal Sud Italia con Frudis

“La stagione delle angurie Nunhems è andata molto bene - afferma Sabino Dipierro, responsabile commerciale di Frudis, azienda con sede a Noicattaro (Bari) – abbiamo iniziato a metà maggio con l’areale siciliano, zona Pachino, con le varietà mini. L’inizio della campagna è stato ostacolato dal clima ma, fortunatamente, da giugno-luglio l’andamento di mercato ha preso un’altra piega. Abbiamo ultimato due settimane fa”.  

Andrea Dipierro, responsabile commerciale di Frudis

“Dopo una partenza sottotono, da fine maggio con le prime seedless a buccia nera abbiamo trovato continuità e le quotazioni si sono posizionate su ottimi valori. Infatti, le temperature alte nel mese di luglio e agosto e l’ottima qualità organolettica delle nostre produzioni ci hanno sicuramente agevolato nella commercializzazione”. Punta di diamante della produzione dell’annata 2023 è stata l’anguria nera seedless “dolce scura”, che è stata premiata dal mercato per "sapore, colore e croccantezza.”

Anguria Dolce Scura di Frudis

“A livello produttivo – afferma Andrea Dipierro, agronomo e responsabile qualità in campo di Frudis – i volumi in campagna sono stati adeguati alla domanda; in qualche areale ci sono state problematiche legate alla grandine come nel tarantino. Quest’anno la campagna siciliana si è protratta sino a giugno e in Puglia c’è stato un ritardo di trapianti. Da notare, infine, come il mercato si stia orientando sempre di più verso le seedless e le mini, i cui volumi sono in crescita da tre anni a questa parte, mentre il cocomero con seme mantiene vendite stabili, forte della sua fetta di afficionados”. 


Il punto sull’export con Ortofrutta Castello
Aritz Kerman, commerciale dell’azienda Ortofrutta Castello, ci ragguaglia in merito all’andamento dell’export: “Quella delle angurie è stata una campagna di continui alti e bassi: nel mese di maggio, a causa del maltempo, le vendite sono state pressoché nulle e la produzione ha cominciato a registrare ritardi, che avrebbero portato anche a buchi produttivi sui mesi avvenire, soprattutto per le tipologie senza semi e baby. A giugno e luglio le vendite si sono riprese grazie ad un’esportazione attiva, soprattutto di senza semi, che non ha visto il prodotto trattenersi in magazzino. Per quanto riguarda agosto, abbiamo registrato problematiche sugli areali di Mantova e Ferrara a causa del maltempo e della grandine e nel sud per le temperature calde estreme che hanno compromesso alcuni impianti e il post raccolta: questo ha comportato un calo produttivo, che ha riguardato soprattutto le Crimson. La campagna è ancora in corso e il mese di settembre ha superato le aspettative perché il clima ha assecondato il consumo".

“Le quotazioni - aggiunge - nel complessivo non sono state buone come quelle dell’anno scorso, ma ci siamo difesi bene soprattutto a giugno e luglio. Su agosto, invece, i prezzi per le esportazioni in Germania, Svizzera, Austria e Europa dell’Est, erano troppo bassi per cui abbiamo ridotto le vendite al minimo”.

E conclude: “Sulla prossima campagna prevediamo di calare le produzioni sul mese di agosto, poiché, basandoci sull’analisi dei trend di consumo degli ultimi anni, abbiamo notato che il prodotto ha subìto contrazioni nel consumo fuori casa. Punteremo di più sul periodo post vacanze, ovvero settembre, cercando di allungare la stagione visto che il clima negli ultimi anni si sta rivelando favorevole”.


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