Dal campo
Sentenza storica contro Chiquita: convalidata la condanna per reati commessi in Colombia
L’azienda dovrà risarcire 38 milioni di dollari per violazioni dei diritti umani
Il tribunale federale della Florida ha respinto l'appello presentato da Chiquita Brands International contro una sentenza che, lo scorso giugno, aveva dichiarato la multinazionale responsabile di aver fornito consapevolmente supporto finanziario a un gruppo paramilitare colombiano (clicca qui per approfondire).
Di conseguenza, l'azienda dovrà pagare oltre 38 milioni di dollari in risarcimenti alle famiglie di otto vittime delle Autodefensas Unidas de Colombia (Forze di Autodifesa Unite della Colombia – AUC). La decisione iniziale della giuria aveva stabilito che Chiquita aveva fornito volontariamente un sostegno significativo alle AUC, attraverso pagamenti in contanti o con altri mezzi, contribuendo in modo sostanziale a creare un rischio prevedibile di danno.
In difesa, Chiquita aveva sostenuto che i pagamenti erano il risultato di un'estorsione, fatta in risposta a minacce di violenza contro i propri lavoratori e strutture, e che non vi era alcuna base legale per le richieste di risarcimento. Tuttavia, la giuria della Florida ha concluso che Chiquita non è riuscita a dimostrare che il sostegno alle AUC fosse motivato dalla necessità di prevenire tali danni. Dall’altra parte, durante l'appello l'azienda ha cercato di sostenere che la legge applicabile fosse quella colombiana e non quella statunitense e ha richiesto al tribunale di ridurre i risarcimenti del 97%. Nonostante queste argomentazioni, con il rigetto dell'appello, Chiquita è diventata la prima azienda statunitense a essere giudicata colpevole da un tribunale americano per violazioni dei diritti umani commesse all'estero a danno di cittadini stranieri.