Previsioni Emisfero Sud: bene le mele (+5,5%); in calo le pere (-3,3%)

L'aggiornamento degli stock europei vede le mele in diminuzione (-4,3%) e le pere in crescita (+4,5%)

Previsioni Emisfero Sud: bene le mele (+5,5%); in calo le pere (-3,3%)

Venerdì 7 febbraio 2025, la World Apple and Pear Association (WAPA) ha tenuto la sua Assemblea generale annuale, che si è svolta a Fruit Logistica a Berlino. Nell’occasione l’associazione ha presentato le previsioni sui raccolti di mele e pere dell'emisfero meridionale per la prossima stagione, sulla base dati dei sei principali Paesi: Argentina, Australia, Brasile, Cile, Nuova Zelanda e Sudafrica.

Per quanto riguarda le mele, le previsioni di raccolto dell'Emisfero Sud per il 2025 indicano un aumento del 5,5% per un totale di 4.746.639 tonnellate rispetto all'anno scorso. Il Sudafrica manterrà la sua leadership produttiva con 1.474.767 tonnellate (+3,4), seguito dal Brasile con 950.000 tonnellate (+14,2%), dal Cile con 920.000 tonnellate (+0,7%), dalla Nuova Zelanda (544.949 tonnellate (+5,6%), dall’Argentina con 537.000 tonnellate (+5,8%) e dell’Australia con 319.923 tonnellate (+5,5%). Con un raccolto di 1.564.499 tonnellate, la Gala è di gran lunga la varietà più coltivata, in crescita del 6,8% dal 2024, anche se inferiore del 2,3% rispetto alla media dei tre anni precedenti. Anche le esportazioni sono in aumento (+5,3%) e raggiungeranno le 1.653.976 tonnellate. Sudafrica (+5,5%) e Cile (+1%), i due maggiori esportatori, dovrebbero entrambi aumentare i loro volumi spediti, raggiungendo rispettivamente 641.488  e 507.000 tonnellate. Anche l’export della Nuova Zelanda è stimato in aumento a 376.106 tonnellate (+9,7%), così come i quantitativi dall’Argentina (+8,2%) e dal Brasile (+14.6%) che raggiungeranno rispettivamente 90.000 e 36.547 tonnellate.

Per le pere, i coltivatori dell'Emisfero Sud prevedono un leggero calo del raccolto (-3,3%), portando il totale a 1.446.970 tonnellate. L'Argentina, nonché primo Paese produttore, dovrebbe diminuire i suoi volumi del 10,9% a 616.000 tonnellate. Per Sudafrica (551.642 tonnellate), Cile (208.025 tonnellate) e Australia (62.467 tonnellate), invece, si prevede un aumento della produzione rispettivamente del 2,9%, del 3% e del 4,2%. La Packham rimane la varietà più prodotta (601.322 tonnellate), nonostante si registri un calo del 2,7% rispetto al 2024. Segue la Williams con 288.729 tonnellate. Sul fronte del commercio, le esportazioni sono previste in calo del 4,4% rispetto al 2024, per un totale di 689.155 tonnellate.

Sul fronte europeo, le previsioni di produzione del 2024 - pubblicate per la prima volta durante l’evento Prognosfruit dello scorso agosto - sono state riviste a 10.388.550 tonnellate (-9,7% rispetto al 2023) per le mele e 1.792.839 tonnellate (+5,1%) per le pere. Al 1° gennaio 2025, le scorte europee di mele erano 3.687.100 tonnellate, in calo del 4,3% rispetto al 2024. D'altra parte, le 608.544 tonnellate di pere europee sono superiori del 4,5% rispetto alle scorte dell'anno precedente. Negli Stati Uniti, l’aggiornamento sulle previsioni di mele del 2024 si attestano a 5.376.986 tonnellate (-2,3% rispetto al 2023), mentre i volumi delle pere sono stati aggiornati a 390.128 tonnellate (-21,5%). Le scorte negli USA sono risultate inferiori del 3,9% rispetto al 2024 per le mele (2.053.915 tonnellate) e del 26% per le pere (106.100 tonnellate). (aa)

Fonte: Ufficio stampa World Apple and Pear Association (WAPA)