Dalla distribuzione
Pere italiane: frutti invisibili di fine estate
Dall’ingrosso: «Domanda disinteressata, prodotto caro e spesso maturazione non al meglio»
Gli ombrelloni in spiaggia sono ancora aperti e, in tavola, la frutta estiva la fa da padrone: angurie, uva, pesche e susine si prendono la scena. Però tra gli stand dei mercati all’ingrosso italiani, da qualche settimana, hanno fatto capolino le pere italiane ma sembra che nessuno se ne sia accorto. Nelle strutture si ha la sensazione che la presenza delle pere in questo periodo dell’anno risulti invisibile per la domanda. Messe all’angolino dalla frutta tipicamente estiva che ancora beneficia di temperaturee che sarà protagonista sino a quando il clima non farà calare definitivamente il sipario sulla bella stagione.
A IFN abbiamo fatto il punto con diversi grossisti; da Milano ci dà un feedback sulla situazione Luca Crotti, responsabile commerciale di Salvi Milano Srl, azienda storica del capoluogo meneghino. “Il mercato di Milano risente tanto dello svuotamento della città per gli esodi estivi ma con le pere la situazione è stata particolarmente pesante. Vendite al lumicino perché manca interesse da parte della domanda. Con la pera Carmen dell’Emilia-Romagna non abbiamo avuto il riscontro che ci aspettavamo, nonostante il prodotto si presentasse bene con calibri uniformi e una colorazione buona. Le quotazioni oscillavano da 1,50 a 1,80 €/Kg per il calibro 24, i prezzi si alzavano a 2,20-2,40 €/Kg per il calibro 20 e si raggiungevano picchi di 2,60-2,80 €/Kg per il calibro 16”.
“Un mercato leggermente più brillante con William rosso e bianco – precisa Crotti - per i calibri medio grossi si oscillava da 2 a 2,40 €/Kg. Per l’Abate Fétel ho notato un discreto interesse nonostante i prezzi siano sopra la media: calibri medio-grossi toccano prezzi da 2,80 a 3,40 €/Kg, ma solo per i frutti che hanno una buona colorazione. Fine mese inizieremo con la Kaiser; invece con la Decana solo a ottobre inoltrato arriveranno i primi frutti”.
Anche Danilo Papetti, grossista del mercato ortofrutticolo di Brescia evidenzia un mercato poco brillante. “Le pere italiane sono ferme completamente, troppo caldo e i clienti non le cercano; le pere non vengono contemplate in estate. Inoltre, tanti frutti non hanno un’invaiatura adeguata, sono troppo verdi. L’Abate Fétel ha quotazioni che oscillano, in base ai calibri, da 2,30 a 3,00 €/Kg. Con il William prezzi da 2,20 a 2,50 €/Kg e con la Carmen per i calibri 16-18 si oscilla da 2-2,30 €/Kg di vendita. I volumi ancora sono centellinati ma è la domanda che non è attiva”.
Anche da Bologna la situazione non cambia come conferma Adriano Gilbertini, commerciale di Eurofrut del Caab. “Quest’anno con le pere c’è stato un anticipo che non ha giovato a nessuno; i frutti sono arrivati quando ancora le temperature erano roventi e, in queste condizioni, la domanda ha poco interesse nei confronti delle pere. Nel periodo estivo le pere non hanno appeal, solo dopo i primi cali termici qualcosa si inizia a muovere. Infatti, per scelta aziendale abbiamo frenato i produttori per evitare di ritrovarci con tanta merce invenduta. Anche con la Carmen il mercato è stato faticoso, le quotazioni si aggiravano tra 2,30-2,40 €/Kg per il calibro 16. Con le altre varietà, come William e Abate Fétel, dobbiamo ancora iniziare perché consideriamo che il mercato sia totalmente frenato. Per il prosieguo della stagione occorre trovare un punto di equilibrio con la domanda ed evitare prezzi clamorosi perché ne godrebbe solo la concorrenza straniera, come è accaduto l’anno scorso con la Spagna perla pera Abate Fétel. Il rischio è di avere tanta domanda che si rivolgerà all’estero”.
Queste e altre tematiche sul mondo pera saranno al centro della Diretta che si terrà sui nostri canali social, mercoledì 11 settembre alle ore 11. Il dibattito sarà animato da realtà di riferimento della produzione come la Pera dell’Emilia-Romagna IGP e Unapera. Per il sistema distributivo saranno affiancate da Coop Italia e Dimar (Gruppo Selex).
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