Dal campo
Melavì, crisi senza fine: si cerca una via d’uscita
La cooperativa valtellinese tenta il salvataggio: in bilico tra concordato e cessione

La cooperativa agricola Melavì, nata nel 2013 dalla fusione delle tre storiche realtà valtellinesi di Ponte in Valtellina, Villa di Tirano e dell’Alta Valle, si trova in una crisi profonda, come riporta ilgiorno.it. Da anni la situazione finanziaria è compromessa da un forte indebitamento, soprattutto nei confronti degli istituti di credito. A peggiorare il quadro, la drastica riduzione del prodotto conferito dai soci: dai 280.000 quintali iniziali agli attuali 70.000. Oggi l’azienda conta 14 dipendenti a tempo indeterminato e circa 140 lavoratori a tempo determinato, per un totale di 1,8 milioni di euro di massa salariale annua (dati EBAS 2024 – Ente Bilaterale Agricolo Sondrio).
Nonostante le difficoltà, sembra emergere uno spiraglio: il Consiglio di Amministrazione, dopo settimane di tensioni, avrebbe ritrovato un equilibrio. Ora si valutano due strade per cercare di salvare l’azienda: il concordato preventivo, che consentirebbe di proseguire l’attività evitando il fallimento, o la composizione negoziata, un percorso più flessibile per tentare il risanamento. Non è esclusa, inoltre, la possibilità di una cessione.
“La situazione è drammatica, inutile girarci intorno – commenta il sindaco di Ponte in Valtellina, Franco Biscotti – ma almeno il Cda sembra essersi ricompattato all’ultimo momento”.
La crisi di Melavì affonda le radici nel tempo. “Seguo da vicino la vicenda e conosco bene la gravità della situazione – continua Biscotti –. Il debito è pesante, ma non può essere imputato solo agli ultimi amministratori. Negli anni abbiamo assistito a un progressivo abbandono da parte dei conferitori, una vera e propria fuga. A questo si è aggiunta la crisi del mercato della mela che, pur essendo in parte superata, ha lasciato cicatrici profonde”.
Nonostante il quadro complesso, la speranza non è del tutto svanita. “In ogni incontro con i vertici della cooperativa ho percepito la volontà di trovare una soluzione – conclude Biscotti –. Nell’ultimo mese la situazione è precipitata, ma sarebbe fondamentale salvare un marchio come Melavì. Ponte in Valtellina è cresciuta anche grazie alla coltivazione delle mele: per molti agricoltori, questa è l’unica fonte di reddito. Riuscire a salvare la cooperativa significherebbe dare respiro a tutto il territorio”.
Fonte immagine in apertura: Facebook (gc)
