Dal campo
L’evoluzione di VOG: il futuro della mela passa da qui
Non dobbiamo mai dimenticare da dove siamo partiti: il Consorzio celebra 80 anni con uno sguardo rivolto al futuro

Ottant'anni rappresentano un traguardo significativo, specialmente in un settore dinamico come quello ortofrutticolo. Walter Pardatscher, Direttore generale di VOG – Home of Apples (nella foto in apertura), ci racconta il valore di questo anniversario e le prospettive future del Consorzio.
“Conosco VOG, il Consorzio delle Cooperative Ortofrutticole dell'Alto Adige, da almeno 40 anni e ne riconosco l'importanza per il territorio. Il mondo delle cooperative, non solo quello legato alla mela, è sempre stato un punto di riferimento per l'Alto Adige. La mia storia personale si intreccia con questa realtà: da bambino raccoglievo le mele con la bisaccia preparata da mia madre. Portarle al magazzino della cooperativa non era solo la conclusione di un anno di lavoro, ma anche un momento di socialità e confronto per i produttori della vallata. In 80 anni lo spirito non è cambiato”, racconta Pardatscher.

Le cooperative sono profondamente radicate nel tessuto economico e sociale dell'Alto Adige. Storicamente, rappresentavano la via principale per valorizzare la produzione agricola e accedere ai mercati. “La nostra agricoltura è caratterizzata da piccole aziende familiari, con appezzamenti di 2-3 ettari. Non a caso, le nostre cooperative sono tra le più antiche d'Europa, risalendo alla fine dell'800. La nascita di VOG è stata una naturale evoluzione: unire le cooperative per rimanere competitive nel mercato”, spiega il Direttore.
Lo spirito di collaborazione è una caratteristica intrinseca del territorio montano. “Nei piccoli paesi alpini, come nelle malghe, l'aiuto reciproco è sempre stato essenziale per superare le difficoltà. Questo senso di solidarietà si riflette anche a livello economico, nella cooperazione tra agricoltori”, aggiunge Pardatscher.

Oggi, VOG è tra i principali produttori europei di mele, con una produzione annua di 550 mila tonnellate, un assortimento di oltre 20 varietà e brand, sia da produzione integrata che biologica, e una presenza commerciale in oltre 70 Paesi. “Nonostante la nostra crescita, non dobbiamo mai dimenticare da dove siamo partiti. Sarebbe un errore imperdonabile”, sottolinea il Direttore.
Guardando al futuro, VOG continua ad evolversi. La centralizzazione delle vendite, completata lo scorso anno, ha portato a una nuova struttura interna, migliorando l'efficienza e fornendo ai partner commerciali un unico punto di riferimento per approvvigionamento e category management. Questo processo ha completato l'integrazione verticale della filiera, dalla produzione alla commercializzazione.
“Questo assetto migliora il controllo e il dialogo tra melicoltori, retailer e consumatori. Con un'expertise unica sulla mela, la nostra Home of Apples è il punto di riferimento per la gestione della categoria”, afferma Pardatscher.

L'evoluzione di VOG segue il ritmo della natura: “Ogni fase ha il suo tempo. Ora raccogliamo i frutti di scelte fatte tanti anni fa. Con 4.000 produttori in 11 cooperative, il processo decisionale richiede confronto e dialogo continui, non sempre facili, ma essenziali per mantenere una direzione chiara. Il processo di riorganizzazione interna sta già dando risultati positivi”.
Sul fronte produttivo, le sfide sono più complesse da prevedere. “Le superfici produttive resteranno stabili nei prossimi anni, ma assisteremo a una concentrazione delle aziende. Il ricambio generazionale, più alto che in altre zone d'Italia, e la necessità di economie di scala porteranno a un aumento delle superfici aziendali, spesso attraverso affitti. La vera sfida sarà appassionare i giovani a questo mestiere, che richiede dedizione e capacità di adattarsi a cambiamenti climatici, sfide fitosanitarie e nuove normative”.
La strada per i prossimi 80 anni di VOG è tracciata: evoluzione e tradizione continueranno a camminare insieme. (gc)
