Mandorlicoltura, verso un nuovo polo di riferimento

In Lazio due giornate di approfondimento sulla coltura

Mandorlicoltura, verso un nuovo polo di riferimento

La mandorlicoltura laziale continua a crescere: i nuovi impianti poggiano le loro basi su una produzione innovativa, che prende ispirazione dalle moderne produzioni della Spagna settentrionale. Deriva proprio da questa zona il cosiddetto sistema di coltivazione Zaragoza che permette di ottenere un’alta densità di impianto e piante più efficienti.

E proprio per diffondere le buone pratiche e gli obiettivi della mandorlicoltura laziale, sono in programma le Giornate tecniche di mandorlicoltura, previste venerdì 7 e sabato 8 ottobre.
Come spiega a IFN l’agronomo Vito Vitelli: “Gli input che derivano dalle visite in campo sono tantissime, per questo abbiamo deciso di portare gli operatori ad osservare le piante da vicino. Si inizia con una visita nel centro di lavorazione e stoccaggio della cooperativa Copa per poi proseguire in altre aziende agricole della zona”.

Informazioni utili ad un settore della mandorlicoltura che si sta sviluppando sempre di più, grazie alle sue condizioni pedoclimatiche, a diffuse pratiche di gestione colturale e alla vicinanza ai grandi centri distributivi del nord Italia.  “Grazie alle condizioni pedoclimatiche, le coltivazioni della mandorla potrebbero abbracciare anche le zone limitrofe a Roma fino al lago di Bracciano e quello di Bolsena, Viterbo e la zona costiera, gli impianti del grossetano ed anche quelli umbri: l’importante è trovare areali in cui non si verifichino le gelate primaverili”.
A favorire la coltura sono anche le diffuse pratiche di gestione colturale, finora ancorate alla raccolta delle nocciole. “Le stesse tecniche potrebbero essere trasferite alla mandorlicoltura – specifica Vitelli – grazie ai diversi calendari produttivi (la mandorla inizia ad agosto per poi cedere il passo alla nocciola, ndr), i produttori riuscirebbero ad ammortizzare bene anche il parco macchine su cui investono”.
Infine, quello laziale-umbro-toscano potrebbe costituire un grosso polo di riferimento per il prodotto mandorla grazie alla sua vicinanza al nord Italia. “Rispetto ai mercati pugliese e siciliano, la nostra zona è più vicina ai mercati del nord e permetterebbe un risparmio in termini di logistica e costi di trasporto”.

Durante le giornate della mandorlicoltura si farà il punto su tecniche di coltivazione, densità, potatura, gestione del suolo, irrigazione, difesa fitosanitaria, post-raccolta e si individueranno gli errori più comuni da evitare.  In particolare, nella due giorni troverà spazio un approfondimento sull’abbattimento dei costi e l’aumento della produttività, oltre a quello su una produzione a basso impatto ambientale. 
Riponiamo ottime aspettative sul sistema Zaragoza che permette di arrivare in produzione il prima possibile – continua l’agronomo – si rispetta infatti l’habitus della pianta pur avviando un impianto ad alta densità, con una media di 800/1000 piante per ettaro, diversamente dalle colture tradizionali che comprendevano 300/400 piante”.

Focus sul sistema Zaragoza
Già inserito dal 2020 nell’azienda Bartoccini a Canino (Viterbo) – come testimonia l’agronomo nel suo video, clicca qui per approfondire - il sistema Zaragoza garantisce oggi, a 30 mesi dal trapianto, una resa in frutto smallato pari a 7 chilogrammi a pianta. “Si tratta di risultati molto incoraggianti che manifestano tutta l’efficienza delle tecniche colturali utilizzate – commenta l’agronomo Vitelli – l’obiettivo è arrivare a 10 chilogrammi a pianta”.
L’adozione del sistema Zaragoza è molto interessante anche a livello di manodopera utilizzata: “Servono dai due ai tre minuti per potare una singola pianta, il che significa 7/10 giornate lavorative all’anno per un costo di potatura per ettaro pari a 600/700 euro”. Gli impianti con sistema Zaragoza permettono anche una raccolta meccanizzata: “Se ora utilizziamo un braccio scuotitore e le reti, in futuro potremo utilizzare le spazzolatrici che raccoglieranno il frutto direttamente da terra”.

Giornate di mandorlicoltura, il programma

7 ottobre 2022
Visite guidate: impianti di lavorazione e mandorleti produttivi
ore 9.00 - Raduno presso C.o.p.a. Soc. Coop. Agricola - Canino - VT
ore 9.30 - Visita al centro di lavorazione e stoccaggio delle mandorle presso C.o.p.a.
ore 11.00 - Inizio visite presso mandorleti innovativi della zona di diverse età e varietà
La durata complessiva delle visite tecniche è di circa 4 ore
La partecipazione è libera non è richiesta la prenotazione


8 ottobre 2022
Corso di potatura e gestione degli impianti innovativi
Ore 8.00 – Raduno presso stazione di servizio Eredi Facchini (via Castrense, Montalto di Castro Vt)
Ore 8.30 – Trasferimento presso aziende agricole della zona
Ore 9.00 – Inizio dello stage di approfondimento sulla gestione della chioma dei mandorli 
La durata complessiva delle visite tecniche è di circa 6 ore
Clicca qui per maggiori dettagli sui corsi di potatura: http://vitovitelli.blogspot.com/2022/09/lazio-stage-sulla-potatura-del-mandorlo.html

Partecipazione a numero chiuso, è necessaria la prenotazione.
Per maggiori informazioni e prenotazioni, è possibile contattare direttamente Vito Vitelli al numero 339 25 11 629 o alla mail vitovitelli.blogspot.com