Maculatura Batterica: il nemico invisibile del pomodoro

L’inverno è il periodo più rischioso per il prodotto da serra

Maculatura Batterica: il nemico invisibile del pomodoro

Tra le numerose minacce che incombono sulle coltivazioni di pomodoro, la maculatura batterica si distingue per esere una delle più insidiose. Causata dal batterio Xanthomonas vesicatoria, questa patologia non solo colpisce il pomodoro, ma si estende anche ad altre colture della famiglia delle Solanacee, come il peperone. 
Le prime manifestazioni della maculatura batterica variano a seconda della stagione e del tipo di coltivazione. Per il pomodoro in serra, i primi sintomi possono comparire già nei mesi invernali. Sulle foglie delle piante giovani, particolarmente vulnerabili, si formano piccole maculature idropiche a contorno irregolare, che col tempo evolvono in lesioni necrotiche, con un caratteristico alone clorotico. Nei casi più gravi, la necrosi si diffonde lungo i margini fogliari, compromettendo la fotosintesi e debilitando l'intera pianta. Le bacche non sono esenti dall’attacco del batterio. L'infezione può manifestarsi fin dalla fase di allegagione con piccole macchie nere, talvolta circondate da un alone bianco oleoso. Queste lesioni, se non trattate, si approfondiscono, deformando i frutti e rendendoli suscettibili all'attacco di altri patogeni.

Prevenzione e controllo: la chiave per proteggere le coltivazioni
Poiché non esiste una cura efficace per la maculatura batterica, la strategia migliore è la prevenzione. Una delle misure più efficaci è la rotazione colturale, che deve durare almeno 2-3 anni per ridurre la persistenza del batterio nel suolo. L'uso di prodotti a base di rame – applicati con cadenza settimanale o ogni dieci giorni – aiuta a contenere la diffusione della malattia, purché si rispettino scrupolosamente le dosi indicate dai produttori.

Un altro aspetto cruciale è l’impiego di semi certificati e privi di infezioni. La maculatura batterica può infatti essere trasmessa attraverso il seme, rendendo essenziale la scelta di un materiale di propagazione sano. In vivaio, è opportuno mantenere una densità di impianto adeguata a evitare condizioni di elevata umidità, terreno fertile per la diffusione del patogeno.
Xanthomonas vesicatoria sopravvive anche sui residui colturali e sulle piante spontanee, motivo per cui l’eliminazione dei resti vegetali alla fine del ciclo colturale è una pratica indispensabile. Le piante infette devono essere rimosse e distrutte per prevenire la propagazione del batterio nella stagione successiva.

Un Futuro di Sfide per gli Agricoltori
La maculatura batterica del pomodoro rappresenta una minaccia concreta per la produttività agricola, con ripercussioni economiche significative. Gli agricoltori, già messi a dura prova da fattori climatici avversi e fluttuazioni di mercato, devono affrontare questa sfida costante con strategie mirate e un approccio preventivo rigoroso. Solo attraverso un’attenta gestione agronomica e l’applicazione di misure fitosanitarie efficaci, sarà possibile contenere questa pericolosa batteriosi e garantire una produzione di pomodori sana e competitiva.