Attualità
L'Ue sfida i dazi di Trump: nel mirino i fitofarmaci non ammessi in Europa
L'Unione Europea si prepara a rafforzare le difese commerciali

L’Unione Europea si prepara a rafforzare le difese commerciali nel settore agricolo, imponendo nuove restrizioni sulle importazioni di prodotti coltivati con standard meno rigidi. Una strategia che ricorda la politica commerciale "reciproca" di Donald Trump e che potrebbe scatenare tensioni a livello globale. Secondo il Financial Times, tra i primi prodotti colpiti potrebbero esserci le colture statunitensi come la soia, spesso trattata con fitofarmaci vietati in Europa. L’obiettivo è chiaro: evitare che le importazioni penalizzino gli agricoltori europei. Se le nuove tariffe USA entreranno in vigore il 2 aprile, la risposta di Bruxelles non si farà attendere, come riporta gamberorosso.it.
Un recente rapporto del Pesticide Action Network Europe ha evidenziato la presenza di fitofarmaci vietati in molti prodotti importati, come il fungicida propiconazolo e insetticidi neurotossici. Tra i più contaminati figurano tè e caffè, con il 38% dei campioni di tè e il 23% di caffè contenenti residui di sostanze proibite. Per questo motivo, Bruxelles punta a introdurre standard più severi nei futuri accordi commerciali, non solo sui fitofarmaci ma anche sul benessere animale.
Mentre l’Europa osserva le mosse di Washington, in Italia il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione parlamentare, firmata dalla senatrice Gisella Naturale, per chiedere chiarimenti al ministro Francesco Lollobrigida. L’obiettivo è valutare l’impatto dei dazi USA sulla competitività del Made in Italy agroalimentare e prevenire eventuali ritorsioni commerciali.
“La nostra eccellenza agroalimentare è a rischio,” afferma la senatrice Naturale. “L’inasprimento delle tariffe potrebbe compromettere le esportazioni di vino, olio extravergine d’oliva e formaggi, che oggi valgono 7,8 miliardi di euro. I produttori italiani e i consumatori rischiano di pagare il prezzo più alto, con un aumento delle imitazioni e dell’Italian sounding.”
Il timore è che il mercato oltreoceano si chiuda sempre più ai prodotti italiani, mettendo a rischio l’export in un momento di crescita. Per questo, il Movimento 5 Stelle chiede al ministro di attivarsi immediatamente per tutelare gli interessi del settore agroalimentare italiano, sia a livello nazionale che europeo. (gc)
