La pesca di Verona IGP riemerge dall’oblio

Odorizzi (LGB): «Produzione e volumi in grande aumento. Le catene sono molto interessate»

La pesca di Verona IGP riemerge dall’oblio

La pesca di Verona IGP continua a risalire la china dopo anni a dir poco difficili, come testimoniano gli oltre 3 mila ettari espiantati in 10 anni, grazie ai produttori che non hanno perso la voglia di mettersi in gioco per dare nuovo lustro a una eccellenza secolare veronese: “Fra le pesche e nettarine IGP certificate in Italia, quella di Verona è  la più Antica con ben 5 secoli di storia alla spalle – ci spiega Leonardo Odorizzi fra i soci fondatori della Grande Bellezza Italiana e tra gli artefici di questo progetto di rilancio della peschicoltura veronese.

Leonardo Odorizzi fra i soci fondatori della Grande Bellezza Italiana

“Siamo partiti da un manipolo di produttori che non volevano darsi per vinti, e stiamo ridando vita al Consorzio per la tutela e la valorizzazione della Pesca di Verona IGP, che è l’organo che detta le linee strategiche e gestisce i fondi per la promozione del prodotto. L’anno scorso abbiamo condotto i primi test commerciali con due catene particolarmente radicate nel veronese come Rossetto e Migross, e i risultati sono stati entusiasmanti, tant’è che i distributori avrebbero gradito una campagna ancora più lunga rispetto a quanto siamo riusciti ad offrirgli”. 

Un successo sopra le aspettative, che ha stimolato altri peschicoltori a partecipare al progetto, tant’è che quest’anno abbiamo già quadruplicato i produttori certificati e più che decuplicato i volumi che commercializzeremo in un lasso di tempo che va da inizio luglio a fine agosto. Chiaramente avevamo della produzione già a inizio giugno, ma non rispettava i parametri dettati dal Disciplinare; quindi, abbiamo atteso di disporre di frutti con il giusto grado di maturazione con il corretto rapporto acidi/zuccheri”. 

“Sul rispetto dei parametri qualitativi – continua Odorizzi – l’attenzione è molto alta , perché il prodotto IGP rappresenta agli occhi del consumatore la punta di eccellenza dell’agroalimentare di un determinato territorio, e non possiamo tradire questa aspettativa”.

Più facile a dirsi che a farsi, ma se si mantiene la barra dritta i risultati arrivano: “La valorizzazione dei prodotti IGP è uno dei punti cardine nella strategia della Grande Bellezza Italiana e i risultati che stiamo ottenendo su diverse filiere, anche molto diverse fra di loro – si passa dal Clementino Igp Di Taranto alla mela Rossa Cuneo Igp, fino alla Pera di Mantova IGP , solo per fare alcuni esempi, perché l’assortimento è ancora più ampio – ci sta dando ragione. Questa è la forza di una rete di imprese professionali che collaborano fra loro: riuscire a portare alla ribalta nicchie di prodotto straordinarie, spesso coltivate da piccoli produttori che non hanno la possibilità di accedere ai grandi mercati. Parimenti, stiamo notando grande ricettività anche da parte delle catene distributive, che sono ben disponibili di inserire nell’assortimento delle referenze che qualificano la loro offerta e, allo stesso tempo, fidelizzano il consumatore svincolandosi dalla guerra dei prezzi”.