Fragole di Montagna: in Valsugana picchi di 35° alterano il calendario

Il produttore Martino Marchesini: «Il caldo ha concentrato la maturazione»

Fragole di Montagna: in Valsugana picchi di 35° alterano il calendario

Lo Stivale è alle prese con un’ondata di caldo record e anche nelle zone montane l’ortofrutta paga un prezzo molto alto per la situazione. Ne parliamo a IFN con il produttore trentino Martino Marchesini, dell’omonima azienda agricola, specializzata nella produzione di fragole in Valsugana.
“Il caldo estremo di questi giorni ha concentrato la maturazione delle fragole, sia il prodotto coltivato a 500 metri che quello ai 1.000 metri è pronto per la raccolta, compromettendo così la scalarità degli stacchi e creando un aumento dell’offerta che di certo non giova a nessuno”.

“Ma il 2024 possiamo definirlo come una stagione ad intermittenza: fasi di vuoto e fasi di piena; infatti, il brutto tempo di fine primavera ha ritardato la stagione e le prime fasi sono state contraddistinte da poco prodotto; adesso, il caldo record ha creato un carico improvviso. Secondo la nostra previsione, appena scema questa fase di caldo, ci sarà nuovamente carenza di fragole”.

La difficoltà è avere continuità con l’offerta ma non è semplice gestire le produzioni con questo clima. Inoltre, il clima non è l’unico ostacolo ma dobbiamo fare i conti anche con i costi di produzione e la disponibilità di manodopera sempre più limitata. C’è da considerare anche la logistica che in zone di montagna ha un costo elevato, perché spostarsi tra un appezzamento e un altro non è semplice a certe altitudini”. 

A livello qualitativo non abbiamo avuto situazioni negative, anzi i frutti sono grossi e molto maturi. Ovviamente adesso attendiamo un calo termico perché varietà come Murano, ad alto fabbisogno di freddo, sono meno resistenti al caldo, come invece può essere la Portola”.

“Speriamo che la campagna si regolarizzi e si protragga sino a novembre in modo da poter avere soddisfazioni”, conclude il produttore.