«Albicocche, l’alta qualità non compensa le basse rese»

Con Natalino Gallo di Op Agricor un bilancio della stagione

«Albicocche, l’alta qualità non compensa le basse rese»

La stagione delle albicocche negli areali calabresi è giunta quasi al termine, non resta che tirare le somme con Natalino Gallo, presidente dell'Op Agricor di Corigliano Rossano (Cosenza). “Una stagione molto complicata che non ha avuto il colpo di coda sperato nell’ultimo mese. Il grande male della stagione sono stati i volumi centellinati; rispetto alle stime iniziali abbiamo registrato un -40%. Numeri da brividi, perché con così poco prodotto far quadrare i conti è pressoché impossibile anche con la migliore qualità”.

“I mesi invernali e primaverili, con temperature record, già non promettevano nulla di positivo; infatti, ci aspettavamo con le varietà precoci, come Pricia e Domino, un calo dei volumi ma non in modo così drastico. Inoltre, durante le prime battute commerciali, il clima piovoso nel Nord Italia ha bloccato le vendite e, anche se c’era poco prodotto, la frenata della domanda si è percepita. Diciamo che non abbiamo avuto elementi a favore in questo complesso 2024”.

“A metà giugno, con le varietà performanti sotto il profilo gustativo, come: Delice Cot, Nelson, Faralia, Farbela, Kyoto, Lady Cot e Orange Rubis ci aspettavamo un incremento di prodotto per dare una svolta alla stagione. Ma, purtroppo, nonostante il prodotto fosse eccellente sotto il profilo organolettico, c'era poca merce e questo aspetto ha condizionato i bilanci delle aziende. Nessun prezzo di mercato poteva colmare il vuoto e, ovviamente, il consumatore non deve pagare più del dovuto”.

“Scherzo del destino, dopo stagioni di sovrapproduzione, quest’anno abbiamo fatto i conti con volumi troppo bassi. E, come ben sappiamo, gli estremi non portano nulla di buono. Anche la qualità migliore non può tutelarci da una perdita così grave perché i costi di gestione, tra campo e magazzino, restano sempre alti”.

“Dobbiamo prepararci ad affrontare stagioni simili, perché il clima non fa sconti in campagna”, conclude Gallo.