Dalla distribuzione
I prodotti rameici non temono le restrizioni sugli agrofarmaci
Manica S.p.A, per l'innovazione punta al Made in Italy
È pensiero comune associare agli agrofarmaci le grandi multinazionali che si contano sulle dita di una mano e che si contrappongono ad un mondo produttivo, italiano in particolare, estremamente frammentato.
In un contesto del genere, l’azienda Manica SPA, di Rovereto (Trento), è un caso più unico che raro, essendo fra le pochissime realtà a produrre e vendere agrofarmaci al 100% Made in Italy.
“Da 75 anni siamo presenti sul mercato italiano ed estero, attraverso una fitta rete di distributori, dove siamo riconosciuti come gli specialisti nella produzione di agrofarmaci a base rameica: poltiglie bordolesi e ossicloruri di rame, nelle varie formulazioni”, racconta a IFN Martino Cazzadore, Sales and Marketing Director, che aggiunge: “è noto come i formulati rameici siano prodotti naturali preventivi e, grazie al loro meccanismo d’azione multi-sito, non siano soggetti allo sviluppo di fenomeni di resistenza.
Difatti, la molecola è fondamentale per il controllo di diverse malattie fungine ed è l’unico principio attivo con attività batteriostatica. In ortofrutta è alla base di molte strategie di difesa, e voglio tranquillizzare i produttori che potranno contare ancora a lungo sull’utilizzo del rame, nonostante negli ultimi anni si fossero moltiplicati i dubbi a tal proposito, in quanto, secondo la revisione del Regolamento CLP (707/2023), per i composti di rame la classificazione come Candidato alla Sostituzione non è più applicabile.”
“Questo è uno stimolo ulteriore per proseguire nel nostro continuo processo di innovazione e sviluppo, volto in particolare a diminuire il quantitativo di sostanza attiva immessa nell’ambiente ad ogni trattamento, mantenendo inalterata la sua efficacia, che è alla base della tecnologia CRC “Controlled Released Copper – rame a rilascio controllato”.
Concretamente, questa nuova tecnologia utilizza rame rigenerato (recuperato da scarti di altre industrie) e una particolare zeolite per ottenere un agrofarmaco a ridotto impatto ambientale, garantendo al contempo praticità e sicurezza per l’operatore professionale”.
Dalle parole di Cazzadore si evince come innovazione e sostenibilità siano un binomio imprescindibile per l’azienda: “Siamo da tre generazioni nel settore, ed abbiamo un know-how che ci consente di stare al passo con una agricoltura in continua evoluzione.
Il Bilancio di sostenibilità, che redigiamo volontariamente dal 2022, rappresenta il compendio di tutti i nostri sforzi nell’ambito della sostenibilità, a partire dal calcolo dell’impronta carbonica di ogni agrofarmaco che effettuiamo già dal 2016 e che è alla base del nostro obiettivo, certamente ambizioso, di arrivare alla neutralità dell’impronta carbonica in tempi brevi, grazie all’espansione dell’impianto fotovoltaico e al recupero dell’energia. Non da meno effettuiamo analisi molto scrupolose sull’acqua che utilizziamo”.
Un’attenzione maniacale che riguarda tutto il processo produttivo: “Il solfato di rame Manica è prodotto esclusivamente negli stabilimenti di Rovereto, da rame rigenerato 100% italiano, che subisce rigorosi controlli in entrata, per garantire assenza di contaminanti. La purezza e l’alta qualità del nostro solfato di rame permettono di avere un prodotto sempre uniforme e all’altezza delle lavorazioni anche più delicate".
Un altro aspetto che spesso passa inosservato, ma che invece assumerà una rilevanza cruciale nei prossimi anni, riguarda i co-formulanti: “è un mondo erroneamente sottovalutato, ma che sarà decisivo per migliorare le performance dei principi attivi. In Manica analizziamo l’impatto e scegliamo co-formulanti verdi per i nostri prodotti; per comprenderlo basta leggere le etichette che riportano dettagli e simboli di rischio. In particolare, abbiamo oramai una lunga esperienza sui co-formulanti naturali come la gomma xantana, che si integra perfettamente con la nostra strategia di sostenibilità ambientale senza andare a discapito dell’efficacia”.
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