Dal campo
Perla Nera, arriva la versione Bio
Francescon: una scommessa che parte sotto buoni auspici. Da oggi nelle catene distributive
Un’estate da protagonista per Perla Nera: prima il debutto in grande stile sul piccolo schermo, poi il lancio della “versione” biologica. Bruno Francescon la definisce una scommessa ma, aggiunge, accompagnata da buoni auspici: “Tre anni fa abbiamo messo in conversione 50 ettari della società agricola Vitasana, azienda mantovana gestita dalla mia famiglia che aderisce all'Op”, racconta. “Adesso i frutti sono pronti e, da questa settimana, inizieremo a distribuirli in numerose catene distributive”. Dieci gli ettari di riferimento in questa prima campagna che si protrarrà sino a settembre: “Prevediamo di commercializzarne 500 tonnellate circa, due tre camion la settimana”. Ma come mai l’anguria e non il melone, prodotto di punta di Francescon? “E’ più facile da produre. Nel giro di uno o al massimo due anni, in ogni caso, lanceremo sul mercato anche il melone: ci sono già diversi ettari sperimentali e in conversione”.
Perla Nera Bio arriva sugli scaffali della distribuzione con confezioni dalla grafica chiara e un bollino verde che non passa inosservato: “Non ha nulla da invidiare al prodotto convenzionale”, aggiunge Francescon: “Stesso aspetto e stesso calibro, grado brix tra i 14 e i 15, pezzatura dai tre ai sei chili. Volevamo un prodotto uguale e ci siamo riusciti”. Le aspettative, nonostante si tratti di una scommessa, sono buone: “E’ un prodotto che mancava nel reparto bio della Gdo e degli specializzati. E, considerato che l'anguria è il frutto più consumato durante l’estate, c’è di che essere fiduciosi”.
Se i risultati si riveleranno soddisfacenti, la produzione aumenterà in modo considerevole: “Potremmo triplicare o quadruplicare già nel 2020. Molto dipenderà dall'esito di questa stagione di lancio”, conclude Francescon. La "palla" passa al mercato.