Per Alegra il 2023 inizia all’insegna della positività

Bucchi: «Fragole, la poca offerta deriva dalla scarsa capacità di programmazione»

Per Alegra il 2023 inizia all’insegna della positività

Alegra si prepara ad uscire dall’inverno, non prima però di fare un bilancio dei primi due mesi dell’anno, caratterizzati da una buona tenuta in termini di volumi per tutti i comparti del settore, dalle orticole, che nonostante l’andamento altalenante dei prezzi sono state costanti nelle forniture, fino al kiwi, i cui decumuli sono in fase avanzata. Le fragole, invece, stanno vivendo un periodo di scarsa disponibilità, che sta portando i prezzi in rialzo dopo il calo delle scorse settimane. 

A fare una panoramica è Enrico Bucchi, direttore commerciale Italia di Alegra e Valfrutta Fresco.  “Le orticole sono state particolarmente difficili da gestire in questi due mesi a causa del continuo saliscendi dei prezzi. Questo vale per peperoni, zucchine e pomodori. Questi ultimi, in particolare, a fine anno hanno avuto prezzi bassi e hanno fatto i conti con le temperature calde, ma ora che il clima è tornato nella norma le quotazioni sono considerevoli”.

Per Alegra la stagione dei prodotti siciliani è significativa e sta lavorando per strutturare rapporti sempre più solidi con la produzione. “Questo è il nostro valore più grande – aggiunge il manager – e per noi è fondamentale riuscire ad avere un approccio di filiera per tutte le colture che vogliamo sviluppare”. 
Il gruppo romagnolo guarda al 2023 con ottimismo. “Nonostante le previsioni sui consumi non siano mai delle più rosee e ce lo sentiamo ripetere da mesi, guardiamo all’anno appena iniziato abbozzando un sorriso. Sicuramente ci dà buoni motivi per farlo il kiwi. Il prodotto infatti si sta avviando al finale di stagione con quotazioni positive e un decumulo che avanza velocemente. Dopo mesi di prezzi stagnanti, ora le quotazioni medie si stanno alzando e la domanda estera è particolarmente vivace. Inoltre, arrivati a questo punto della stagione ci sono anche da considerare i maggiori scarti e i costi di conservazione di conservazione: una quotazione media più alta ci consente anche di garantire una migliore remunerazione ai produttori”.

Bucchi segnala che dopo anni in cui il kiwi giallo è cresciuto velocemente in termini di volumi di vendita, ora la referenza ha subito una battuta di arresto. “Quest’anno il mercato è diventato più maturo stabilizzandosi nelle richieste. Aumenta invece la concorrenza nelle varietà. Quello del kiwi è infatti un comparto che negli ultimi sei/sette anni è stato stravolto come offerta. Anche Alegra sta lavorando in questa direzione e lo fa con VerdeDivo®, il kiwi di nuova generazione sviluppato da Newplant, che coinvolge nella produzione e commercializzazione anche Orogel e Apofruit. Si tratta di un progetto club altamente distintivo che ambisce a gestire volumi importanti. Con questo buonissimo kiwi, che fuori sembra giallo ma nella polpa è verde, riusciamo ad offrire un prodotto premium che prima non c’era. Le primer risposte da parte dei consumatori confermano la bontà di questo prodotto e ci fanno guardare con fiducia e convinzione agli sviluppi futuri di questo progetto”. 

Alegra ha già la mente proiettata all’estate, in cui entrerà nel vivo anche il progetto dedicato alle nettarine piatte Ondine che fa ben sperare dopo i risultati positivi ottenuti dalle prove di commercializzazione dello scorso anno. 
Analizzando invece un prodotto più primaverile come le fragole, da una settimana la loro situazione è molto delicata. Dopo prezzi elevati, si è improvvisamente scesi sotto ai 3 euro al kg; da una manciata di giorni il prodotto manca sul mercato e i prezzi hanno subito inevitabilmente un rialzo. Difficile capire il motivo di questa carenza: “A mio avviso – spiega Bucchi – deriva sia da un consumo elevato che da una minore offerta di prodotto sia in Italia che in Spagna. Forse si stanno anche riducendo le superfici investite. Le criticità sul fronte disponibilità dovrebbero terminare entro una decina di giorni, ma non fanno che confermare la necessità di programmare diversamente. Non si può più improvvisare per nessun prodotto e questa situazione ne è l'ennesima prova”.