Attualità
Ortofrutta, il ruolo del settore in tempo di crisi
Produttori e distribuzione a confronto
Qual è il ruolo dell’ortofrutta in tempo di crisi di vendite? A questa domanda ha cercato di rispondere il webinar organizzato ieri da Cibus International Food Exhibition, in collaborazione con GDONews.
Dopo aver fatto chiarezza su dinamiche e criticità che sta vivendo il settore, l’appuntamento ha analizzato le soluzioni proposte da diversi operatori tra Op e Grande Distribuzione.
Per esempio Fabio Tosello, direttore vendite di Madi Ventura ha sottolineato l’importanza per la frutta secca di rimanere ancorato al reparto ortofrutta dove il prodotto “ottiene le migliori performance, considerato il traffico del reparto e la forte identificazione all’interno del punto vendita”.
Per migliorare l’approccio ai consumatori, Tosello ha identificato anche un altro elemento: il cambiamento dei formati offerti, che nell’ultimo periodo virano sulle confezioni più grandi. Fondamentale anche il ruolo dell’informazione che può influenzare la propensione all’acquisto: “La frutta secca è passata così da sfizio ad alimento salutare”.
Il suggerimento dato al settore da Alessio Orlandi, direttore commerciale di Mantua Fruit è quello di un maggior dialogo e collaborazione tra produttori e catene della Gdo. “I due attori devono iniziare a vedersi come partner e conoscersi: solo così sarà possibile collaborare soprattutto nei momenti di difficoltà. Un esempio? Ho una sovraproduzione e con la Gdo organizzo un weekend promozionale: loro aumenteranno le vendite e io smaltirò il prodotto in eccesso”.
La strategia dei discount viene descritta da Luigi La Montagna, responsabile acquisti nazionale ortofrutta Md Spa. “Già da un po’ di tempo stiamo lavorando per differenziarci alzando la qualità dei nostri prodotti – ha detto – la nostra offerta non potrà mai essere così ampia come quella dei supermercati, tanto vale valorizzare le referenze di cui disponiamo ad un prezzo competitivo”.
Per La Montagna è fondamentale anche “dividere le marginalità negative con tutti gli altri attori della filiera” per non rischiare di ripercuoterla tutta su un lato.
“Abbiamo cercato di curare il più possibile la qualità dei freschi come elemento differenziante sul mercato”. Così Gregorio Martelli, direttore acquisti per Magazzini Gabrielli ha descritto al webinar il progetto della sua azienda. “Per noi qualità significa freschezza del prodotto che arriva al punto vendita, quindi serve attenzione per tutte le modalità di fornitura e di confezionamento: noi per esempio continuiamo a preferire la merce sfusa”. Martelli è intervenuto anche sull’ottimizzazione dei costi: “Deve essere concreta e condivisa, non si può delegare la situazione a un solo canale”.
Il manager ed esperto di ortofrutta Giampaolo Ferri, collaboratore di IFN, ha individuato un mix di soluzioni: “Per affrontare questa crisi non basteranno più il prezzo basso o le promozioni ma va fatto un discorso di insegna - ha detto - bisogna lavorare sulla proposta, segmentarla il più possibile, comprendere le esigenze dei consumatori, sviluppare nuovi progetti di prodotti premium ed ulteriori elementi di diversificazione”. Il settore distributivo deve rimanere attento e osservare i trend di mercato: “Una volta si faceva programmazione per cinque anni, oggi si cambia ogni sei mesi e il mondo produttivo deve correre se vuole stare al passo con i tempi”.
Lato produzione, ha portato la sua testimonianza anche Marco Eleuteri, presidente di Op Armonia.
“Per me rimane fondamentale accrescere il valore aggiunto delle produzioni e lo si fa con ricerca, sperimentazione, innovazione e comunicazione. Quello che noi stiamo facendo con la clementina Perrina e la pesche piatte”.
Eleuteri ha sottolineato il ruolo della ricerca: “Nonostante i tempi della ricerca in agricoltura siano molto lenti, rimangono fondamentali per offrire una maggiore gamma varietale e per vedere in futuro importanti risultati in termini commerciali”.