Dal campo
Malattia di Meleira: rischio globale per la produzione di papaya
Individuato il nuovo Papaya virus X
La papaya è al quarto posto tra i frutti tropicali più coltivati al mondo e, in Paesi come l’Argentina, l’impianto di nuovi frutteti cresce di anno in anno. Di conseguenza, anche l’attenzione alle tecniche agronomiche e al controllo delle fitopatologie sta progredendo.
I virus costituiscono il principale ostacolo per la produzione di papaya a livello mondiale ma, sebbene siano stati segnalati più di 45 virus in questo frutto nelle regioni tropicali e subtropicali, solo il Papaya Ringspot Virus (PRSV) che causa la Meleira è considerato una minaccia seria per la produzione di papaya.
La Meleira è una fitopatologia – come affermano i ricercatori del Conicet presso l'Unità di Fitopatologia e Modellistica Agricola e l'Istituto di Patologia Vegetale dell'INTA – che si evolve con grande velocità.
Come spiega il ricercatore Dariel Cabrera, è stato individuato un nuovo Potexvirus, mai segnalato in precedenza a livello mondiale e chiamato Papaya virus X, che può causare la malattia di Meleira ma con sintomi un po' differenti rispetto a quelli classici. “Sono stati osservati sintomi come il mosaico sulle foglie, simili a quelli indotti dai virus già noti, ma abbiamo capito sin da subito che ci stavamo imbattendo in qualcosa di nuovo".
Il più noto PRSV (papaya ringspot virus) provoca mosaici, deformazione fogliare e cinturazione dei frutti. Invece Il Papaya virus X - come si legge su portalfruticola.com - induce un intenso mosaico nelle foglie e genera un caratteristico essudato spontaneo di lattice. “Anche se non abbiamo effettuato studi diretti per determinare gli effetti sulle rese, sappiamo che l'incidenza del danno raggiunge il 100% durante il primo anno di coltivazione e questo rende notevolmente difficoltosa la manipolazione e il lavaggio dei frutti destinati all'industria”, afferma Cabrera. "Inoltre la rapida diffusione di questa malattia ha reso difficile la creazione di nuove piantagioni"
"La prevenzione è lo strumento migliora per contrastare questo nuovo virus, per cui è stata suggerita la disinfezione degli strumenti utilizzati nei lavori di sanificazione nei lotti, così come all'ingresso nelle piantagioni di recente creazione. Inoltre, proponiamo una gestione preventiva, dalla pianificazione delle aree di coltivazione, alla fase di vivaio e alla successiva gestione delle piantagioni, evitando adiacenze con lotti interessati dal virus, utilizzando piante barriera ed effettuando frequenti disinfezioni e monitoraggi delle colture”, conclude Cabrera.