Attualità
L'Antitrust interviene sull’acquisizione di 13 punti vendita Unicoop da parte di Conad Pac2000A
L’Autorità ha rilevato «un possibile ostacolo alla concorrenza nei mercati locali»
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha pubblicato sul bollettino i risultati dell’istruttoria sull’acquisizione da parte di Conad Pac2000A di 13 punti vendita nel territorio di Roma.
“L’operazione di concentrazione in esame – come si legge sul bollettino dell’AGCM del 7 gennaio - consiste nell’acquisizione da parte di PAC, direttamente o per il tramite di società controllate, della proprietà di tredici punti vendita, di cui dodici rami di azienda a insegna DOC di proprietà di DOC e un ramo di azienda a insegna DOC di proprietà della controllante Unicoop e gestito in affitto di ramo di azienda da DOC. Inoltre, è prevista la cessione da parte di DOC di: (i) un ramo d’azienda composto da quattro esercizi commerciali di proprietà di DOC, concessi in affitto di azienda a terzi operatori non operanti nella grande distribuzione organizzata (rispettivamente, un pet shop, un bar, un negozio di telefonia e un ottico) e (ii) un ramo d’azienda composto da due esercizi commerciali di proprietà di DOC, concessi in affitto di azienda a terzi operatori non operanti nella distribuzione organizzata (rispettivamente, un bar e un ottico). Infine, è prevista la cessione da parte di Unicoop di due rami d’azienda entrambi a destinazione ‘autorimessa’”.
Il closing dell’operazione è avvenuto il 16 settembre 2024, con il trasferimento della proprietà dei rami di azienda e il subentro nel possesso di tutti i punti vendita, avutosi, in modo graduale, nel corso del mese di settembre 2024.
Unicoop ha inteso illustrare, nel corso del procedimento, le ragioni della vendita dei rami di azienda oggetto della presente istruttoria, spiegando che la vendita trae origine dagli insufficienti risultati economici che il management è riuscito a conseguire dalla loro apertura. Infatti, “solo per un paio di anni è stato generato un cash-flow positivo, e sempre il risultato di esercizio non è stato sufficiente a coprire gli ammortamenti dell’avviamento”.
In particolare, “dal 2013 al 2022 il fatturato non ha mai superato i 140 milioni di euro e, ad eccezione del 2020 (anno della pandemia), non è stato mai raggiunto un risultato sufficiente a coprire l'ammortamento dell'avviamento”. Inoltre, “nel 2022, la gestione commerciale ha fatto registrare un risultato finale negativo (-785mila euro), anche per effetto della politica di contenimento dell'impatto inflattivo sui prezzi di vendita e dell'incremento dei costi diretti (locazioni, utenze)”.
L'Antitrust ha individuato criticità nell'operazione di concentrazione, rilevando “un possibile ostacolo significativo alla concorrenza nei mercati locali della vendita al dettaglio di prodotti alimentari e non alimentari di largo consumo identificati dalle isocrone n. 1, 12, 13. Si tratta dei casi in cui i punti vendita target fanno salire la quota di mercato di Pac del 5-10%, portandola al 30-35%. L’Autorità Garante stabilisce quanto segue: “Pac 2000A dovrà cedere, entro il [omissis], tramite la vendita a uno o più soggetti terzi e indipendenti, i punti vendita di [omissis]”.
La vendita sarà sottoposta a controllo dell'Autorità, con il divieto per Pac di riacquisire direttamente o indirettamente i negozi ceduti per un periodo di 10 anni e di esercitare qualsiasi influenza su di essi. (gc)
Fonte: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato