Fai-Cisl: 52 gli infortuni mortali in agricoltura nel primo semestre 2024

Continua la scia di sangue che miete vittime nei luoghi di lavoro

Fai-Cisl: 52 gli infortuni mortali in agricoltura nel primo semestre 2024

Nel primo semestre 2024 gli infortuni sui luoghi di lavoro sono stati 166.452 (contro i 162.852 del 2023) e i decessi sono passati dai 360 del primo semestre 2023 ai 382 dello stesso periodo 2024, con un aumento del 6,11%. Gli infortuni mortali in agricoltura nei primi sei mesi del 2024 sono 52, contro i 47 del 2023. Continua, quindi, la scia di sangue che miete vittime nei luoghi di lavoro. 

Da questa premessa è nato il percorso formativo che ha coinvolto 38 tra delegati e operatori Fai-Cisl, tutti RLS (responsabili sicurezza sul lavoro) in collaborazione con lo IAL Nazionale, per acquisire conoscenze e rafforzare le competenze utili e soprattutto individuare e valutare i rischi negli ambienti di lavoro facilitando l’apprendimento di linguaggi e tematiche settoriali, centrali per poter svolgere bene ed in sicurezza il lavoro in azienda.

“La tutela delle condizioni di lavoro, della salute e sicurezza dei lavoratori e delle lavoratrici, sono tra gli obbiettivi prioritari dell’agire sindacale – ha sottolineato il Segretario nazionale Fai-Cisl Mohamed Saady che ha proseguito – “da mesi siamo impegnati nella campagna “Fai più Sicurezza”, con centinaia di assemblee svolte nei luoghi di lavoro, migliaia di lavoratori e lavoratrici incontrati, ai quali abbiamo distribuito materiali informativi multilingue. Aumentare la consapevolezza sul tema è un processo culturale, e come sindacalisti siamo impegnati in prima linea con i nostri delegati e in dialogo con aziende e istituzioni, per consolidare questo percorso”.

Potenziare gli organici degli ispettori, introdurre la “patente a punti” in tutti i settori con criteri rigorosi, avviare verifiche sulle regolarità dei rapporti di lavoro e la piena applicazione dei contratti, attribuire nuovi poteri di presidio e decisione ai Delegati per la sicurezza nell’azienda e nei territori, promuovere l’addestramento in ambito lavorativo svolto da personale qualificato, utilizzando anche i fondi INAIL a disposizione. Sono queste alcune delle proposte che la Fai-Cisl sta avanzando nei tavoli di confronto istituzionali e negli incontri bilaterali.

“Siamo a disposizione delle Federazioni per consolidare la cultura della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso percorsi formativi e informativi, rivolti prevalentemente agli RLS, che possono assumere un ruolo attivo e partecipativo a tutela dei colleghi di lavoro” ha dichiarato Stefano Mastrovincenzo, Presidente nazionale IAL.

Il corso è stato concluso dal Segretario Generale Fai-Cisl Onofrio Rota: “Continueremo a sensibilizzare i più giovani perché saranno i lavoratori e gli imprenditori di domani. Sappiamo bene che un lavoro sicuro e bene contrattualizzato aumenta la produttività e la qualità – ha affermato il leader della Fai Cisl aggiungendo – “nonostante i progressi fatti, soprattutto grazie alla bilateralità,  nell’agroalimentare e nei lavori ambientali registriamo ancora troppi lavoratori in nero, fenomeni di caporalato, irregolarità sull’orario di lavoro, violazioni penali o amministrative, che riguardano il trasporto dei lavoratori oppure direttamente la loro salute e sicurezza, inoltre rimangono alti gli incidenti mortali e crescono le denunce di malattia professionale. Tra le nostre proposte chiediamo di agevolare gli scivoli in uscita dei lavoratori dei settori usuranti come agricoltura, forestazione e pesca, visto che gli incidenti coinvolgono sempre più lavoratori della fascia di età 60-64 anni. Per questi motivi – ha concluso Rota - proseguiremo nella nostra campagna di sensibilizzazione, nei tavoli interministeriali e con presidi aziendali, assemblee, seminari e corsi di formazione, come quello concluso oggi". (aa)

Fonte: Ufficio stampa FAI-CISL