Export, anno difficile per la Spagna

Dati Fepex: contrazione dei volumi fino al 10%

Export, anno difficile per la Spagna

La Spagna ha appena chiuso un anno in negativo per i volumi di frutta e verdura esportati. Secondo i dati diffusi da Fepex (Federazione spagnola delle associazioni di produttori e degli esportatori di ortofrutta, ndr) a fine 2022, questi prodotti hanno registrato una contrazione tra l’8 e il 10% pari a poco più di 12 milioni di tonnellate.

Gli spagnoli – come riporta la testata Fruitnet.com – puntano il dito contro un mix di fattori determinato da condizioni meteorologiche avverse, inflazione da costi e crescente concorrenza dei Paesi terzi.

Il valore delle spedizioni nel 2022 è stato fissato dalla Federazione a poco più di 16,2 miliardi di euro, con un aumento del 3% rispetto all'anno precedente. Un aumento che “non è stato sufficiente a compensare l'aumento dei costi, in un anno in cui le importazioni spagnole hanno continuato a crescere” dicono dalla Federazione.

Tra i principali eventi climatici avversi che hanno contribuito ad influenzare negativamente la produzione spagnola, si possono sottolineare le gelate primaverili, che hanno decimato la produzione di drupacee in Aragona e Catalogna, le forti piogge di aprile e maggio, che hanno colpito la produzione in gran parte della Murcia e le ondate di caldo estivo in Andalusia.
Fepex ritiene necessaria l'attuazione di misure specifiche per promuovere gli investimenti per la protezione delle colture dagli effetti del cambiamento climatico.

Sempre relativamente all’andamento commerciale, la federazione specifica: “Nei primi nove mesi del 2022 le importazioni di frutta e verdura erano aumentate del 7% in volume e del 14% in valore. Una crescita anche dovuta al fatto che i produttori extra UE sono soggetti a requisiti sui prodotti meno severi rispetto a quelli all'interno della Comunità. Inoltre, la crescente globalizzazione del mercato dell'UE non è accompagnata da una reale apertura di nuovi mercati per i produttori comunitari".

Questi fattori continueranno ad influenzare i trend commerciali anche per questo 2023, dividendosi la scena con altre problematiche, come “il calo dei consumi, la disponibilità delle risorse idriche e l'impatto della Strategia Farm to Fork dell'UE, soprattutto nel progetto di regolamento per l'uso di prodotti fitosanitari” afferma ancora Fepex.

La federazione conclude con una considerazione: “A livello nazionale, c'è anche preoccupazione per l'impatto sulla competitività dell'eccessiva regolamentazione dell'attività produttiva e commerciale connessa al pacchetto normativo della nuova politica agraria e al processo di transizione ecologica che entrerà in vigore nel 2023”.