Dalla distribuzione
Carrefour, in Francia arrivano le etichette #Shrinkflation
Continua la battaglia distributori vs produttori
Ormai il termine shrinkflation (ovvero ridurre le dimensioni delle confezioni mantenendo il prezzo invariato, ndr) non è più una novità nel nostro lessico. È invece una mossa del tutto nuova quella intrapresa da Carrefour Francia per denunciare la sgrammatura dei prodotti a fronte di un aumento delle tariffe da parte di produttori.
E la ‘denuncia’ avviene da questa settimana direttamente sui prodotti esposti nei punti vendita francesi, tramite una specifica etichetta color arancione (vedi foto di apertura).
La misura – come riporta la testata Le Figaro – è stata presa in autonomia dall’insegna nonostante il Governo avesse promesso di affrontare il fenomeno direttamente con il ministro dell’economia Bruno Le Marie.
Ospite nei giorni scorsi della trasmissione “C dans l’air” su France 5, il direttore generale della marca Carrefour, Alexandre Bompard aveva annunciato che da questa settimana in tutti i negozi del retailer, ci sarebbe stata “un'etichetta sui prodotti su cui si è verificata la sgrammatura riportante la seguente dicitura: questo prodotto ha visto diminuire la sua quantità e aumentare il suo prezzo. In questo modo avremo le informazioni più affidabili possibili per i consumatori, perché è inaccettabile questo comportamento da parte dei produttori".
Come prevedibile, il mondo dell’industria non l’ha presa bene e il capo dell’associazione nazionale delle industrie alimentari (Ania), Jean-Philippe Andrè è intervenuto con una risposta piccata: “Su questi prodotti non esiste alcuna truffa. Dire che c'è una truffa è un’ipocrisia. I distributori hanno accettato questi prodotti come tali”.
Sarebbero 122 i prodotti di marchi noti interessati nella misura, secondo quanto riportato dal canale di notizie BFMTV.
E mentre il confronto tra industria e distributori diventa sempre più aspro, si attendono le misure del governo francese: è atteso per inizio ottobre un progetto di legge che obbliga le industrie a far figurare la sgrammatura nel caso in cui la confezione rimasse la stessa”.