«Bene cambio di passo nella politica agricola europea»

Il plauso delle associazioni alla presentazione della Visione per l'Agricoltura

«Bene cambio di passo nella politica agricola europea»

La Commissione Europea ha presentato ieri la sua Visione per l'Agricoltura e l'Alimentazione al collegio dei commissari, illustrando un documento che punta a rilanciare la redditività e la competitività del settore primario (clicca qui per approfondire). Non sono mancati i commenti positivi delle principali associazioni di categoria. Li riportiamo di seguito:

Il commento di Confagricoltura: cambio di passo nella politica agricola europea. Le nostre idee trovano forma nella visione del Commissario Hansen

“Il cambio di passo dell’Ue nei confronti dell’agricoltura è notevole: il settore primario e la figura dell’agricoltore sono al centro di una nuova visione lontana dalle ideologie che in questi anni hanno fatto perdere competitività all’Europa. Esprimiamo apprezzamento al commissario Hansen e garantiamo il nostro sostegno in questa direzione”. Così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, commenta il piano di lavoro presentato ieri a Bruxelles dal commissario Ue all’agricoltura, Christophe Hansen. Archiviata la stagione del Green Deal così come concepito nella precedente Commissione, la discontinuità con il passato è evidente nella prioritaria dimensione economica e sociale, nei concetti nuovi di redditività, competitività, semplificazione, forte spinta verso l’innovazione, decisioni prese sulla base delle evidenze scientifiche, senza dimenticare la sostenibilità e la valorizzazione delle aree rurali.

Anche in qualità di presidente del Copa, Giansanti ha avuto più occasioni, nei mesi scorsi, di ribadire questi temi che confluiscono nel documento che impatta sulle future proposte per la PAC 2028-2034 e su tutte le altre politiche europee riguardanti il settore agricolo e alimentare. Il rafforzamento delle filiere, la trasparenza e la tracciabilità per garantire ai cittadini prodotti sempre più sicuri, aumentando anche la loro consapevolezza rispetto a questi temi, sono ulteriori asset sui quali Confagricoltura lavora da tempo.
“Ovviamente la nuova linea politica europea va sostenuta con risorse adeguate ad affrontare queste sfide e a raggiungere, grazie anche all’agricoltura, l’obiettivo Ue di neutralità climatica entro il 2050. La nuova Pac – conclude Giansanti – dovrà mantenere la sua fisionomia europea con un nuovo equilibrio tra la salvaguardia delle piccole imprese e la spinta propulsiva delle aziende agricole che operano sui mercati internazionali”. Il documento non fa menzione delle modalità di finanziamento. Confagricoltura si è già espressa contro un singolo fondo nazionale per il finanziamento delle politiche di coesione e della Pac.

Il commento di Coldiretti/Filiera Italia: bene cambio di passo ma salvare autonomia Pac

Dalla Commissione Ue arriva un importante cambio di passo, con una visione dell’agricoltura europea non più condizionata dall’ideologia, ma occorre garantire l’autonomia del bilancio della Pac se vogliamo davvero salvaguardare il futuro della produzione alimentare nell’Unione. E’ la posizione di Coldiretti e Filiera Italia in merito alla presentazione del documento da parte dell’esecutivo con le linee guida per lo sviluppo del settore. Finalmente la Commissione smette di fare pura ideologia e riconosce come fondamentali alcuni obiettivi portati avanti dalla Coldiretti con le mobilitazioni a Bruxelles quali sostegno al reddito dei veri agricoltori a partire dai più giovani, obbligo dell’origine in etichetta con indicazione del Paese, reciprocità negli accordi commerciali, controlli più efficaci alle frontiere europee, potenziamento del contrasto alle pratiche sleali, rilancio dell'importanza delle produzioni zootecniche e di modelli di economia circolare anche attraverso il digestato , e per la prima volta seppur ancora in maniera generica,  il tema allarmante del consumo crescente di cibi ultraformulati e non naturali. Inoltre, come più volte richiesto da Coldiretti e Filiera Italia, assicurare un utilizzo sostenibile di agrofarmaci senza restrizioni in assenza di alternative. Allo stesso tempo, significativo anche il passaggio sulle Tea.
"Non possiamo che valutare positivamente il cambio di approccio che il Commissario Hansen ed il Vice presidente Fitto introducono in questa nuova visione strategica recependo di fatto molte delle istanze da sempre proprie della nostra organizzazione ma rese più urgenti dall'attuale contesto socio-economico – sottolinea il presidente della Coldiretti Ettore Prandini -. Ovviamente alle parole ed alle intenzioni dovranno ora seguire fatti e proposte concrete a cominciare dall'annunciata semplificazione che faccia una volta per tutte della Pac un vero sostegno al reddito di chi produce. Come Coldiretti vigileremo affinché ciò accada e che le ormai non rinviabili risposte ad un mondo agricolo in difficoltà arrivino".

"Bene la correzione di rotta ed i nuovi obiettivi ma tutto ciò rischia non essere attuabile senza un budget adeguato e dedicato con cui realizzarli – rileva il segretario generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo -. A questo proposito come Coldiretti siamo fortemente contrari all'ipotesi che circola ormai da tempo, pur senza essere mai stata ufficializzata, che prevede l'unificazione dei fondi Pac con quelli della coesione da gestire in maniera estremamente flessibile da parte del singolo stato membro. Tale ‘despecializzazione’ delle risorse finanziare destinate al settore agricolo potrebbe rappresentare infatti l’anticamera, nel breve medio periodo, per un trasferimento di queste risorse ad altri settori e quindi la fine della Politica agricola comune. Inoltre, appare incerta, in questa ipotesi, la collocazione finanziaria dei Pagamenti Diretti che ricordiamo oggi ammontano a circa il 70% del bilancio Pac. Contro tale ipotesi Coldiretti metterà in campo ogni possibile azione anche per rafforzare il ruolo degli agricoltori come custodi dell’ambiente".

“La maggiore trasparenza per l'informazione al consumatore, regole più eque nella competizione internazionale attraverso il principio di reciprocità ed un rilancio della promozione quale strumento per la conquista di mercati esteri sono obiettivi che avranno ricadute positive sull'intera filiera agroalimentare e sui consumatori europei – rileva Luigi Scordamaglia, amministratore delegato di Filiera Italia -. In un momento in cui l'unione europea deve tornare protagonista in un contesto geopolitico complesso, la sicurezza alimentare diventa una assoluta priorità. Per tale obiettivo è fondamentale che la produzione agricola europea possa contare su risorse adeguate indispensabili anche ad assicurare al consumatore prodotti alimentari di qualità ad un prezzo accessibile".

Il commento di Fedagripesca Confcooperative: “bene approccio meno punitivo dell'Ue, ma pesa l'assenza di misure per l'aggregazione"

“Dal documento presentato emerge un orientamento chiaro da parte della Commissione Europea sui temi del Green deal, in parziale discontinuità con gli orientamenti della precedente legislatura: gli agricoltori non sono più considerati nemici dell’ambiente e c’è un approccio meno punitivo verso il settore agricolo, di cui anzi si evidenzia il ruolo di preservazione di aree rurali e di montagna”. Così il presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei commenta la proposta sulla visione per l'Agricoltura e l'alimentazione presentata dal Collegio dei Commissari.
Il Presidente Drei accoglie positivamente la volontà, espressa per la prima volta dalla Commissione, di valutare con maggiore attenzione ogni ulteriore introduzione di divieto di uso di molecole al momento autorizzate. Nel documento infatti, dopo aver ribadito l'ambizione di ridurre l'uso delle sostanze particolarmente dannose, la Commissione precisa che, in assenza di alternative disponibili, solo l’evidenza di gravissimi rischi per la salute umana potrà giustificare ulteriori divieti. La Commissione si è inoltre impegnata a impedire l'importazione in Europa di pesticidi e altre sostanze pericolose vietate in ambito comunitario”. 

“Abbiamo accolto invece con qualche disappunto – ha commentato Drei – la presenza di un timido riferimento all’introduzione di misure che incentivino l’aggregazione e la concentrazione dell’offerta. Una PAC più incisiva deve invece necessariamente evolvere a nostro avviso – commenta Drei – puntando con maggiore determinazione a misure di mercato che mettano in condizione le imprese agricole di competere con maggiore efficacia sui mercati nazionali ed esteri. L’aggregazione non solo garantisce una più equa ripartizione del valore lungo la filiera a tutela delle piccole e medie aziende, ma consente anche alle aziende di realizzare investimenti in innovazione e nuove tecnologie, imprescindibili per rafforzare la loro competitività e riuscire ad affrontare le insidie dei mercati in uno scenario internazionale dagli equilibri incerti”.
Nell’attesa delle future proposte legislative, il presidente di Fedagripesca Confcooperative giudica infine “positivi, anche se non sufficientemente sviluppati, i passaggi sulla volontà di rafforzare gli strumenti di prevenzione e gestione del rischio che avrebbero meritato maggiore spazio” ed esprime da ultimo “perplessità rispetto all’ipotesi di una ulteriore discrezionalità lasciata agli Stati membri”.

Il commento di Copagri: bene “Visione per l'agricoltura e il cibo" che guiderà le politiche agricole comunitarie

“Nella piena consapevolezza che si tratti di un mero atto di indirizzo politico, al quale dovranno far seguito proposte normative concrete e operative, prendiamo atto con soddisfazione degli orientamenti della Commissione Europea per delineare il futuro del primario comunitario e gettare le basi della PAC post 2027, attraverso obiettivi che per buona parte condividiamo pienamente”. Lo sottolinea il presidente della Copagri Tommaso Battista a proposito dei contenuti delle attese comunicazioni dell’Esecutivo comunitario “Una visione per l’agricoltura e il cibo”, illustrate dal vicepresidente esecutivo della Commissione UE Raffaele Fitto e dal commissario per l’agricoltura Christophe Hansen.

“La grande attenzione riservata alla redditività dell’agricoltura, valorizzando tutte le possibili fonti di diversificazione del reddito, a partire dalla bioeconomia, nonché i fondamentali richiami al ricambio generazionale, all’educazione alimentare e alla necessità di puntare con sempre maggiore determinazione sulla ricerca e sull’innovazione applicata al settore rappresentano temi sui quali è da tempo alta l’attenzione della Copagri e che, quindi, non possono che trovare il nostro pieno favore”, prosegue Battista.
“Sotto altro profilo, esprimiamo particolare apprezzamento per la volontà dell’Esecutivo UE di rafforzare gli interventi sugli strumenti di gestione delle crisi e dei rischi, anche attraverso nuovi schemi assicurativi che prevedano il fondamentale coinvolgimento della Banca europea per gli investimenti-BEI, lavorando al contempo per intervenire sulla PAC e andando in particolare a razionalizzare e semplificare gli ecoschemi”, aggiunge il presidente, ricordando che “anche questi temi, così come il focus sulle piccole aziende agricole, per cui si ipotizzano regimi forfettari per ridurne gli oneri burocratici, recepiscono molte delle nostre istanze”.

“In attesa, quindi, di conoscere i dettagli dei pacchetti di misure per la semplificazione e la sburocratizzazione del settore, annunciati dal commissario Hansen e attesi per la prossima primavera e per la fine dell’anno in corso, non possiamo mancare di sottolineare come da questi orientamenti, in linea di massima, sembri emergere un netto cambio di passo rispetto alle visioni che hanno caratterizzato il recente passato delle politiche agricole europee, quando la giusta e condivisibile tutela ambientale andava spesso a prevaricare l’attenzione che un comparto come quello agricolo merita”, osserva Battista.
“A destare più di qualche preoccupazione, invece, sono le incognite sulle modalità di finanziamento e sull’entità dei fondi che caratterizzeranno il prossimo bilancio comunitario e, a cascata, il bilancio agricolo dell’Unione Europea, dai quali dipenderà, ovviamente, buona parte della messa a terra dei lodevoli intenti annunciati nella visione per l’agricoltura e il cibo”, conclude il presidente della Copagri.

Il commento di Cia: visione Hansen su agricoltura apre nuova strada. Assicurare budget

Nel paper sul futuro dell’agricoltura Ue del commissario Christophe Hansen c’è la risposta alle richieste, avanzate da tempo all’Europa, rispetto a Pac e semplificazione, reddito equo e sostenibilità, lotta alle fitopatie e gestione del rischio, reciprocità e trasparenza, fino al rilancio delle aree interne, al ricambio generazionale e alla previsione di una strategia di resilienza idrica. Positivo, dunque, il giudizio di Cia-Agricoltori Italiani che trova innegabile il cambio di passo narrativo, una svolta importante se confermata dai fatti. 
“C’è tutto e anche più di quello che ci si poteva aspettare -commenta il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini-. Il documento di visione per il sistema agroalimentare Ue da qui al 2040, interpreta finalmente i nostri input per ridare vero protagonismo all’agricoltura, da incentivare, sostenere, difendere e non da mistificare e penalizzare come accaduto fino a ora. L’impresa sarà ardua sia sotto il profilo politico che sul fronte della riorganizzazione delle risorse -aggiunge-, monitoreremo roadmap e azioni, da Bruxelles a Roma, perché questa sia la volta buona”.
Si rafforza, quindi, l’attenzione di Cia su una serie di punti scritti: dal più generale riposizionamento della dimensione economica e sociale, prioritaria rispetto a quella ambientale, e dove la sostenibilità trova nell’agricoltura un’alleata strategica, all’impegno per la redditività e la competitività delle imprese agricole alle quali va riconosciuto il giusto prezzo, garantito il rispetto del principio di reciprocità nelle relazioni commerciali e assicurata la trasparenza sull’origine in etichetta. 

A queste promesse, si aggiunge quella lungamente sollecitata da Cia per una Pac più semplice e mirata, soprattutto a sostegno maggiore degli agricoltori davvero attivi; e quella auspicata rispetto al binomio fitofarmaci-Tea. Bene che si prospetti ancora l’uso dei primi se manca l’offerta di valide alternative, come le tecniche genomiche su cui accelerare, nella difesa delle colture dalle malattie. 
Piace a Cia anche il paragrafo sulla zootecnia, affinché metta fine a fake news e attacchi ingiustificati nei confronti di un settore strategico per l’economia del Paese, ma ancora di più essenziale per l’agricoltura e la coesione delle aree interne. Quest’ultime che il testo definisce “funzionali”, facendo sintesi, di fatto, rispetto all’approccio atteso da Cia, in prima linea per la valorizzazione delle zone rurali anima dell’agricoltura italiana, poli di comunità, radici fondamentali di quella sovranità alimentare tra gli obiettivi dichiarati dalla stessa comunicazione Hansen. 
Cia prende nota anche del richiamo concreto, e nel metodo, al ricambio generazionale in agricoltura e alla fiscalità agevolata per favorire la connessione pensionati-giovani, alla multifunzionalità e alla creazione di una piattaforma che valorizzi l’apporto delle donne nel comparto, ad asset chiave come l’innovazione e la digitalizzazione, la formazione e la consulenza, cruciali per lo sviluppo del settore.
“L’agricoltura può tornare davvero a essere attraente e autorevole -conclude Fini-. Il cibo buono e sicuro deve tutto ad aziende agricole solide, territori forti, generazioni di imprenditori messi nelle condizioni di innovare e al legame da ristabilire tra questi tre attori. Grazie al commissario Hansen per il tenore dell’impegno scritto, adesso serve la certezza dei regolamenti, ma soprattutto del budget. Ci appelliamo, per questo, anche al ruolo di supervisore dell’agricoltura affidato al vicepresidente esecutivo, Raffaele Fitto. C’è un lavoro importante da fare per la revisione del Quadro finanziario pluriennale e occorre una valutazione seria della proposta di un Piano unico per l’utilizzo dei fondi di coesione e Pac”. (gc)

Fonte: Uffici Stampa Confagricoltura, Coldiretti/Filiera Italia, Fedagripesca Confcooperative, Copagri e Cia