Attualità
Ue-Mercosur, Confcooperative Fedagripesca contraria all'accordo
Drei: «Occorre reciprocità sui processi produttivi»
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“La cooperazione agroalimentare ha sempre accolto con favore gli accordi di libero scambio con i Paesi Terzi, che favoriscono l’accesso ai mercati esteri dei prodotti Made in Italy consentendo alle nostre cooperative di ampliare le destinazioni delle loro vendite: ciò nonostante, siamo contrari all’accordo tra l’Ue e il Mercosur perché non viene garantita alcuna reciprocità per le nostre produzioni”. Lo ha dichiarato il Presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei (nella foto in apertura) intervenendo ieri, in rappresentanza anche di Legacoop Agroalimentare e Agci Agrital, in una audizione in Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati nell’ambito di una indagine conoscitiva sulle ricadute sul sistema agroalimentare italiano dell’Accordo di libero scambio siglato lo scorso dicembre tra l’UE e i quattro paesi del Mercosur (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay).
L’accordo prevede la liberalizzazione dell’82% delle importazioni di prodotti agricoli dai Paesi Mercosur, aumentando in sei anni i quantitativi importabili in Europa a dazio preferenziale e in alcuni casi azzerando totalmente le tariffe.
Il presidente Drei ha fornito nel corso dell’audizione una riflessione sul tema dei dazi che “non vanno visti necessariamente - ha spiegato - come una misura protezionistica, ossia come una mera difesa delle produzioni fatte all’interno dei nostri confini”. “I dazi servono piuttosto – ha dichiarato - a riequilibrare un vero e proprio gap competitivo che si viene a creare tra sistemi produttivi completamente diversi, a tutto discapito delle nostre produzioni. I dazi agiscono quindi per limitare tale deformazione e ad evitare che acquisiscano ulteriori quote di mercato prodotti di Paesi terzi che non rispettano le rigide regole in tema di sostenibilità ambientale, uso di sostanze attive e rispetto delle condizioni di lavoro che invece l’Europa si è imposta da tempo”.
“La reciprocità che noi auspichiamo – ha proseguito Drei – deve riguardare l’intero processo produttivo: non è sufficiente che i prodotti finali presentino requisiti in linea con le norme comunitarie quando vengono sottoposti ai controlli alle dogane”.
“Pur non disconoscendo che l’intesa commerciale soddisfi settori europei che oggi faticano ad esportare nei quattro Paesi Mercosur a causa dei dazi, come il settore lattiero-caseario, il vitivinicolo, e che sia previsto il riconoscimento e la tutela di 348 prodotti a Indicazione Geografica dell’UE, di cui 57 italiane, noi riteniamo tuttavia – ha concluso Drei – che questi elementi positivi vengano offuscati da una sostanziale mancanza di un impegno a garantire condizioni di parità per quanto riguarda gli standard di produzione e la protezione animale e ambientale”.
Il Presidente di Fedagripesca Confcooperative, accompagnato in audizione dal Presidente di Agci Agrital Giampaolo Buonfiglio e dal responsabile ufficio legislativo di Legacoop Agroalimentare Gabriel Cecchini - si è soffermato in particolare sui fitofarmaci, evidenziando come le liste delle sostanze attive ammesse nei Paesi del Mercosur sia più ampia rispetto a quelle ammesse nell’Unione europea. In Brasile il volume dei pesticidi venduti è quadruplicato dal 2000 al 2020. Il 27% dei pesticidi utilizzati nel 2020 sono stati vietati nell'UE. E nel febbraio 2023 il Ministero dell'Agricoltura brasiliano ha rilasciato o rinnovato 42 prodotti agrochimici, tra cui 24 vietati nell'Unione Europea.
“Per evitare che con l’apertura del mercato europeo a operatori che non hanno obblighi equiparabili a quelli UE si vada di fatto configurando uno squilibrio competitivo,– ha concluso il presidente Drei - riteniamo cruciale che nell’addendum sulla sostenibilità previsto si faccia chiarezza circa gli standard e i requisiti in termini di sostenibilità ambientale, benessere animale ai quali anche gli operatori del Mercosur devono adeguarsi”. (gc)
Fonte: Ufficio Stampa Fedagripesca Confcooperative
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