Valsa, cimice asiatica e psilla: l'alternativa sono le polveri di roccia

La ricerca apre una nuova strada da percorrere

Valsa, cimice asiatica e psilla: l'alternativa sono le polveri di roccia

Nell'evento su “Sostanze corroboranti: potenzialità ed impiego delle polveri di roccia”, organizzato ieri dalla Regione Emilia-Romagna, sono state approfonditi gli elementi tecnici connessi all'uso di queste sostanze.
“L’impiego delle polveri di roccia in agricoltura - ha precisato Alda Butturini, del settore fitosanitario e difesa delle produzioni dellaRegione Emilia-Romagna - sta facendo grandi passi in avanti, perché i produttori hanno la necessità di avere sempre più strumenti per affrontare le sfide in campo. Negli ultimi 10 anni l’interesse per questi prodotti è aumentato perché le performance che hanno mostrato in campo sono state più che soddisfacenti, soprattutto per l’impiego di caolino e zeolite”.

In totale, sul mercato, sono presenti 59 prodotti a base di polveri di roccia. La lista dei Corroboranti impiegabili in agricoltura biologica, infatti, è stata ampliata a seguito della pubblicazione del DM 229771 del 20 maggio 2022 relativo alle disposizioni per l’attuazione del regolamento (UE) 848/2018. Il decreto abroga e sostituisce il precedente DM 6793 del 18 luglio 2018 - ha spiegato Carlo Bazzocchi di ATBio. 

“Per quanto riguarda l’immissione in commercio dei corroboranti - ha continuato Bazzocchi - le aziende devono dichiarare al Mipaaf che il prodotto risponde alle caratteristiche dichiarate in etichetta e indicare eventuali residui derivanti dai processi di lavorazione. E, per quanto riguarda il nome commerciale, non sono ammessi nomi di fantasia”.

Roberta Nannini del consorzio fitosanitario di Modena - durante il suo intervento -  ha descritto poi le esperienze pluriennali di contenimento di Valsa su pero attraverso l’utilizzo di talco e altre sostanze naturali.
“Il controllo della Valsa è molto difficoltoso, per cui sono state condotte prove con polveri di roccia a partire dal 2013. È stata eseguita una mappatura di 1.058 piante con 4 prove parcellari. I risultati hanno evidenziato come nella tesi trattata con il Talco, la percentuale di perdita di piante è stata minore rispetto alle altre tesi trattate con altre categorie di prodotto”.

Infine, Michele Preti del Centro di Saggio ASTRA Innovazione e Sviluppo, ha spiegato dell’effetto delle polveri di roccia sulla riduzione del danno da Halyomorpha halys (cimice asiatica). Le polveri di roccia: come caolino e zeolite, con il loro effetto deterrente possono ridurre il danno da cimice asiatica. “Il caolino aderisce meglio sulla superficie della pianta per la sua forma cristallina e ha ottimi risultati contro l’insetto infestante. Ma, proprio per la sua invasività, tende ad imbrattare maggiormente la pianta e il frutto. Questo aspetto può creare problemi in fase di commercializzazione, per cui se ne sconsiglia l’impiego in prossima della raccolta”. 
“Invece, le zeoliti sono meno efficaci del caolino contro la cimice ma non imbrattano il frutto e si eliminano più facilmente. Per questo, solitamente, si consiglia un trattamento combinato: caolino da applicare fino a frutto noce e, negli ultimi mesi prima della raccolta, applicare le zeoliti”. 

Halyomorpha halys

Risultati positivi sono stati segnalati anche nella lotta alla Cacopsylla pyri (psilla del pero).
“Si è registrata una ovideposizione più contenuta - ha spiegato Preti - a causa del residuo di caolino. Anche nelle larve neonate si è notata un’attività ridotta e di conseguenza anche i tassi di infestazione sono più contenuti. I Trattamenti con caolino hanno ridotto anche la longevità delle femmine e il numero di accoppiamenti”. 

Drosophila suzukii

Come ha sottolinea - Stefano Caruso del consorzio fitosanitario di Modena - "le polveri di roccia si possono adottare oltre che nella gestione delle avversità delle pomacee anche per possibili impieghi contro la Drosophila suzukii su ciliegio
In un periodo storico in cui la difesa frutticola, per fattori biotici e abiotici, è in difficoltà, si iniziano a prendere sempre più in considerazione le polveri di roccia che possono fungere da supporto ad altre strategie per migliorare i sistemi di difesa.