Stop al libero scambio? L'impatto dei dazi su frutta e verdura negli Usa

Le tariffe sui prodotti freschi da Canada e Messico potrebbero influire sull'accesso negli Stati Uniti e, quindi, sui consumi

Stop al libero scambio? L'impatto dei dazi su frutta e verdura negli Usa

L'introduzione di dazi sui prodotti freschi importati da Canada e Messico potrebbe avere un impatto significativo sul consumo di frutta e verdura negli Stati Uniti, come riporta thepacker.com. Oltre a rendere questi prodotti meno accessibili ai cittadini americani, la misura potrebbe complicare ulteriormente la situazione per il settore ortofrutticolo del Paese, che già dipende fortemente dalle importazioni. Secondo Rebeckah Freeman Adcock, vicepresidente dell'International Fresh Produce Association (IFPA) per le relazioni con il governo statunitense, l’applicazione di dazi non è la strada migliore per sostenere i produttori locali né per garantire un approvvigionamento stabile di alimenti freschi. Per questo motivo, l'IFPA sta collaborando con le autorità per ottenere un’esenzione delle tariffe su frutta e verdura.

Il libero scambio tra Stati Uniti, Canada e Messico assicura una fornitura costante di prodotti freschi a prezzi accessibili durante tutto l'arco dell’anno. Con l'introduzione di tariffe doganali, invece, si rischia di compromettere questo equilibrio, creando difficoltà sia per i consumatori che per gli agricoltori stessi. “Con questi dazi entriamo in un territorio inesplorato - ha dichiarato Adcock - non sappiamo con certezza quanto aumenteranno i prezzi o quali prodotti saranno più colpiti, ma una cosa è chiara: gli americani dovranno fare i conti con un rincaro dei prezzi di frutta e verdura.” 
Oltre ai consumatori, anche i produttori potrebbero trovarsi in una situazione di grande incertezza. Le tariffe doganali renderebbero difficile pianificare il futuro: conviene espandere la produzione o ridurla? È il caso di affittare nuovi terreni o investire in attrezzature? Senza risposte chiare, gli agricoltori potrebbero trovarsi bloccati, senza la possibilità di prendere decisioni strategiche. Ciò che può essere prevedibile – secondo l’IFPA – sono gli effetti a lungo termine per i consumatori e per l'intera filiera dei prodotti freschi. Se i consumatori percepissero la frutta e la verdura come prodotti troppo costosi o difficili da reperire, potrebbero ridurne l’acquisto, preferendo alternative meno salutari. Questo avrebbe conseguenze non solo per i produttori, ma anche per il sistema alimentare nel suo complesso e, soprattutto, per la salute della popolazione. (gc)

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