Cina: verranno distrutti 1.300 container di ciliegie cilene

Oltre 20 mila tonnellate e 100 milioni di dollari “bruciati”

Cina: verranno distrutti 1.300 container di ciliegie cilene

La vicenda dei container di ciliegie cilene bloccati nel porto di Nansha, in Cina, è arrivata al suo epilogo, come evidenzia la testata argentina mnews.com. Dopo settimane di incertezza, le autorità cinesi hanno deciso, infatti, che tutta la frutta contenuta nei 1.300 container, compromessa nella qualità dai problemi logistici verificatesi (c’è stato un grave guasto al motore della nave), verrà distrutta. Si tratta di un duro colpo per gli esportatori cileni – perché si tratta di oltre 20 mila tonnellate dal valore stimato superiore a 100 milioni di dollari – che hanno dovuto affrontare enormi difficoltà nel rifornire i mercati asiatici, noti per i loro elevati standard qualitativi. Secondo fonti vicine all'operazione, il processo di smaltimento inizierà nei prossimi giorni.

Fino ad ora, i container sono rimasti sotto la stretta custodia nel porto di Nansha, con accesso limitato esclusivamente ai funzionari doganali cinesi. Nessun altro ha potuto ispezionarli, e solo quando la merce verrà trasferita nei punti di distruzione designati sarà possibile esaminarla. La procedura seguirà un protocollo ben definito: una volta dato il via libera, ogni container verrà caricato su un camion e trasportato in uno dei centri di smaltimento assegnati. Qui, ispettori delle compagnie coinvolte e periti assicurativi avranno la possibilità di verificare lo stato del carico prima della sua definitiva eliminazione.

Si chiude così una lunga e complicata odissea, durata ben 73 giorni. Tutto ha avuto inizio il 27 dicembre 2024, quando la nave Maersk Saltoro è partita dal porto di San Antonio, in Cile, con a bordo 1.353 container refrigerati di ciliegie destinate alla Cina. Sembrava un viaggio come tanti altri, ma il 13 gennaio 2025 un grave guasto al motore principale, avvenuto mentre la nave si trovava vicino alla Micronesia, ha complicato la traversata. La nave è rimasta alla deriva per 23 giorni, fino al completamento delle riparazioni. Solo allora ha potuto riprendere il suo viaggio, arrivando finalmente a Nansha il 17 febbraio 2025. Tuttavia, dopo i 52 giorni trascorsi in mare, i container sono rimasti bloccati nel porto per altri 21 giorni, in attesa che le autorità sanitarie cinesi decidessero il loro destino. Ora, con la decisione definitiva di distruggere l'intero carico, la vicenda si chiude con un esito amaro per gli esportatori cileni, che vedono sfumare una preziosa opportunità di mercato e subiscono gravi perdite economiche. (aa)