Prezzi equi, si scivola sulla buccia di banana

Dai produttori un monito alla distribuzione europea: tante promesse, pochi fatti

Prezzi equi, si scivola sulla buccia di banana

Il "prezzo equo" è un tema ricorrente in ortofrutta. Lo è nel nostro Paese, così come fuori dai nostri confini. Vale per i prodotti nazionali ed è ciò che i produttori auspicano per il frutto più globale al mondo: la banana.

E l'assenza di un fermo impegno da parte distributori su questo aspetto rimane un grave ostacolo non ancora superato nella filiera della banana: come è emerso la settimana scorsa a Fruit Attraction durante un incontro promosso dal World Banana Forum tra i massimi player e organizzazioni del settore, molti ritengono che la futura sostenibilità del business internazionale delle banane non sia ancora sicura, perché sostengono che i prezzi di mercato sono insufficienti per finanziare l'innovazione e il miglioramento del tenore di vita tra i produttori.

"Abbiamo visto importanti rivenditori europei fare dichiarazioni promettenti in seguito all'introduzione del concetto di responsabilità condivisa all'inizio di quest'anno - ha affermato José Antonio Hidalgo, direttore esecutivo dell'Associazione ecuadoriana di esportazione di banane - Tuttavia, riteniamo che sia giunto il momento che il settore della distribuzione europea agisca di conseguenza e traduca questi impegni in passi concreti in modo che tutti noi possiamo progredire ulteriormente verso una maggiore sostenibilità, non solo per i nostri produttori, e per le comunità locali che dipendono dalla banana settore, ma anche i nostri consumatori europei”.

L'equosolidale potrebbe essere un modello. Metodologie comprovate, come quella Fairtrade, aiutano già a far rispettare la soglia del prezzo equo - ha spiegato Marike de Peña, ex vicepresidente del consiglio internazionale del gruppo - Il settore delle banane è fortemente impegnato ad affrontare le sfide ambientali, sociali ed economiche. Ma ciò di cui abbiamo bisogno, dall'altra parte del tavolo, è un forte segno di impegno che ci sarà un accordo, e la sua applicazione, per una forte politica dei prezzi equi su tutta la linea".

La sostenibilità nelle filiere delle banane non può essere finanziata dai soli produttori ed esportatori, ha rimarcato Victor Prada, segretario del World Banana Forum. "L'industria europea della vendita al dettaglio ha molti strumenti a sua disposizione per rendere possibile la sostenibilità, ad esempio attraverso schemi di certificazione e condizioni eque di acquisto delle banane. È responsabilità di tutti attenersi alle nuove linee guida sulla responsabilità aziendale per rendere l'industria delle banane un settore più sostenibile ed etico".

Banane Mercadona

Però in Italia si continuano a vendere questi frutti a un euro il chilo, un valore che è difficilmente sostenibile come ha ricordato in un post su LinkedIn Giusto Curti, amministratore delegato di Dole Italia. Il top manager è stato in fiera a Madrid e ne ha approfittato per visitare alcuni punti vendita spagnoli. 

Giusto Curti Dole italia

"Mi ha colpito come, a differenza dell’Italia, nessun player, a partire da Mercadona, venda banane a 1 euro al chilo: evidentemente questo non è ritenuto un elemento competitivo essenziale dai top players. Essere allineati al prezzo più basso invece sì: 1,25 era il prezzo di quasi tutti i distributori sulla private label - è l'osservazione di Curti - In Italia, invece, 1 euro il chilo è pratica comune ancora oggi come come due anni fa, malgrado i costi sostenuti dalla filiera, retailer inclusi, siano ormai abbondantemente superiori al prezzo di vendita. Politica di marketing assolutamente legittima, per carità, chissà se è davvero anche efficace. Di certo non è sostenibile a lungo - ha concluso Giusto Curti - perlomeno non senza impatti importanti sullo scenario. Attenzione che già l’Europa, causa rafforzamento del dollaro e costi dei noli, è diventato un mercato da ultima opzione: se poi l’Italia diventa pure il meno sostenibile dei mercati per l’industria bananiera, in un contesto di produzioni in contrazione, vedo arrivare un 2023 interessante”.