La tutela del settore in Europa nell’intervento di Lollobrigida a Italy

Bruni, Salvi e Vernocchi: «Difendere la produzione e rilanciare i consumi le priorità»

La tutela del settore in Europa nell’intervento di Lollobrigida a Italy

L’inaugurazione di Italy, la principale collettiva italiana di Fruit Logistica 2025, coordinata da CSO Italy e Fruitimprese, è stata anche quest’anno, nella tarda mattina della prima giornata di fiera (ieri, ndr), il momento clou della presenza del nostro Paese alla prestigiosa kermesse berlinese. 
Presentati i prestigiosi ospiti convenuti, dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida al nuovo ambasciatore d’Italia a Berlino Fabrizio Bucci, dal presidente di ICE Agenzia Matteo Zoppas all’Assessore all’Agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo, alle rappresentanze di settore, il presidente di CSO Italy Paolo Bruni ha fatto il punto sulle principali sfide che stanno investendo il comparto ortofrutticolo nazionale: l’emergenza fitosanitaria, la crisi dei consumi, la competitività da recuperare sui mercati internazionali.

Bruni: affrontiamo l'emergenza fitosanitaria
Bruni è partito da quest’ultimo punto. "Ci troviamo in Germania, il primo mercato di riferimento dell’Italia, dove oggi esportiamo il 30% della nostra ortofrutta, circa 1 milione di tonnellate. E ci troviamo nello stand collettivo voluto da CSO Italy e da Fruitimprese, che rappresentano insieme l’80% dell’export nazionale - ha ricordato Bruni -. Ma non possiamo nasconderci dietro un dito. Anche se il nostro export è cresciuto nel 2024 in volume e in valore, fino a superare i 6 miliardi di euro, le nostre esportazioni nel biennio 2022 - 2023 erano diminuite del 7% e ancora hanno davanti molte sfide: Suez, le guerre, gli embarghi, le complicazioni connesse agli accordi bilaterali per l’apertura di nuovi mercati, ma innegabilmente la difficoltà principale è che alcune filiere hanno perso competitività a causa di problemi produttivi”. 
"C’è un’emergenza fitosanitaria - ha sottolineato Bruni - che va affrontata e risolta con decisione. Siamo un Paese virtuoso, che dagli Anni Novanta ad oggi ha ridotto del 75% l’uso di sostanze attive. Forti di questo dobbiamo dire all’unisono all’Europa che, pur nel rispetto della salubrità e della sostenibilità delle nostre produzioni, abbiamo bisogno di avere a disposizione tutti gli strumenti più idonei per difenderci”.
“Siamo in prima fila in questa battaglia - ha precisato il presidente Bruni - perché se è vero che potrebbe anche esserci un’inversione o un’attenuazione della rotta che il precedente governo europeo aveva indicato con il Green Deal, questo percorso va vigilato e bene”. 
“La nostra attenzione - ha aggiunto il presidente di CSO Italy - non può trascurare la crisi, tutt’oggi irrisolta, dei consumi, che sono scesi del 18% dal 2018 al 2023, più di 1 milione di tonnellate in meno rispetto agli oltre 6 milioni del 2018, circa 800 mila tonnellate perse nel solo biennio 2022-2023. Ricordare che nel 2024 abbiamo avuto una frenata in questa discesa, con risultati sostanzialmente stabili, non è sufficiente. Come invertire questa tendenza? Evidentemente c’è bisogno di una comunicazione, anche istituzionale, che faccia conoscere il nostro settore attraverso tutti gli strumenti mediatici a disposizione, che gli ridia la reputazione che merita, partendo da una constatazione persino banale ma che non è evidentemente raccontata con efficacia al consumatore: non vi è alimento più salutare degli ortaggi e della frutta. Anche su questo CSO Italy c’è e intende essere in prima fila”.

Salvi: regole uguali per tutti nell'UE
A questo punto, mentre il ministro continuava ad essere in attento ascolto, ha preso la parola il presidente di Fruitimprese Marco Salvi. "Il nostro export chiude il 2024 con dati positivi - ha ricordato Salvi - con mele, uva e kiwi che continuano ad essere i  nostri campioni, ma attenzione, il Green Deal sta mettendo a rischio intere filiere produttive. Nel 2015 il nostro Paese produceva 560 mila tonnellate di kiwi verde, nel 2024 ne ha prodotte 188 mila. Tante imprese stanno emigrando in Grecia per non perdere mercati costruiti in 50 anni di lavoro. La questione più urgente dunque è mettere le imprese in condizione di produrre. Occorre intervenire, laddove necessario, con una tempistica diversa. Non si possono cambiare le regole in corso d’opera mandando all’aria investimenti e programmi aziendali. In ambito comunitario le regole debbono essere per tutti le stesse. Non si possono concedere autorizzazioni in deroga a Paesi che poi vendono in Italia prodotti trattati con sostanze da noi vietate. E poi vogliamo vedere applicato il principio di reciprocità con i Paesi Terzi, per l’assenza del quale abbiamo conseguenze gravi per esempio dalle uve di origine peruviane, che arrivano sulle tavole dei consumatori europei e italiani anche se non rispettano le regole vigenti nell’UE”.

Vernocchi: competitività da rilanciare
“Qui a Berlino tutti sono venuti a vendere nel più attrattivo mercato mondiale, l’Europa, e tutti dicono di avere la frutta migliore - ha incalzato da parte sua Davide Vernocchi, presidente APO Conerpo, in rappresentanza della cooperazione - e dunque la parola chiave è competitività, la nostra competitività. Se la vogliamo mantenere, dobbiamo affrontare il tema della gestione del rischio e quello delle problematiche fitosanitarie rispetto alle quali il settore non ha strumenti per riuscire a produrre. Ogni molecola che ci tolgono è una filiera produttiva che entra in crisi. Si deve agire adesso, prima che sia troppo tardi”.

Le conclusioni del Ministro Lollobrigida
D’accordo si è detto il ministro Lollobrigida, che ha attaccato le politiche suicide dell’Europa, le logiche inspiegabili, lontane da ogni confronto con la realtà, ma che ha ricordato anche i risultati ottenuti dal governo in due anni e mezzo di lavoro al servizio del Paese, della sua agricoltura e delle sue imprese, con l’aumento della spesa per l’agricoltura e il maggiore sostegno all'innovazione. 
"La posizione dell’Italia sul Green Deal - ha detto il ministro - è chiara: è di difesa dell’agricoltura che coincide con la difesa dell’ambiente perché c’è l’agricoltore sul territorio. Ci batteremo con pragmatismo sulle molecole. Così come ci battiamo per l’immigrazione regolare, legale, necessaria al settore. Così come stiamo facendo chiarezza sui meccanismi di gestione del rischio e sul rinnovato progetto Frutta e Latte nelle scuole. Siamo qui per ascoltare, siamo qui per tutelare e valorizzare il  ruolo del nostro Paese e dei suoi imprenditori in Europa e nel mondo”. 

Nella foto in apertura, da sinistra: Davide Vernocchi, presidente APO Conerpo, Marco Salvi, presidente di Fruitimprese, Fabrizio Bucci, nuovo ambasciatore d’Italia a Berlino, Paolo Bruni, presidente di CSO Italy e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. (gc)

Fonte: Ufficio Stampa Cso Italy