I pomodori iniziano a perdere quota

Con Rotundo (Multierre) il punto sugli ortaggi da Catanzaro

I pomodori iniziano a perdere quota

Dopo un periodo di quotazioni d’oro (clicca qui per approfondire), ora i pomodori iniziano a perdere quota, così come le zucchine. Rimangono invece alti i prezzi delle patate su cui influiscono pesantemente i costi di produzione, mentre cipolle e uva stanno mantenendo quotazioni stabili. Questa la panoramica che ci ha fatto Palmino Rotundo (nella foto di apertura), titolare dell’azienda Ortofrutta Multierre, attiva al mercato di Catanzaro.

“Per i pomodori locali abbiamo assistito ad un calo di prezzo notevole negli ultimi giorni – spiega Rotundo a IFN – parliamo di quotazioni medie che prima erano pari a 1,50/2 euro euro al chilogrammo e oggi sono scese fino a 0,80/0,90 euro al chilogrammo. E' la legge del mercato, in quanto la produzione è triplicata in questo ultimo periodo a causa delle temperature alte che favoriscono lo sviluppo dei frutti”.

Lo stesso problema di sovraproduzione riguarda anche le zucchine: “Oggi le stiamo distribuendo a 0,80/0,90 euro al chilogrammo ma prima costavano il doppio – commenta il grossista – questo succede perché gli ortaggi maturano in fretta e, per non lasciarli marcire sulla pianta, i produttori sono costretti a venderli pur accontentandosi di quotazioni inferiori”.

Una situazione contraria si registra invece per le patate, i cui prezzi sono quasi raddoppiati. “L'anno scorso in questo stesso periodo le vendevamo a 0,40/0,50 euro al chilogrammo, mentre quest’anno raggiungono quotazioni pari a 0,90/1 euro al chilogrammo”, specifica Rotundo. 

Ad incidere sulle quotazioni sono in generale le rese molto più basse di quest'anno e i costi di manodopera: "Gli operatori devono fare i conti con costi crescenti, come quelli per concime e gasolio, oltre che con le difficoltà di reperimento della manodopera. Ad oggi diventa sempre più difficile portare avanti questa coltura e ho già sentito più di una storia di produttori che ci hanno rinunciato per dedicarsi ad altro”. 

Le quotazioni sono più stabili invece per la cipolla (2,50/2,80 al chilogrammo per quella di Tropea e 1 euro al chilo per quella emiliana) e per l’uva: “Al momento abbiamo le varietà Red Globe e Italia da Puglia e Sicilia, con prezzi che partono da 1,50 euro al chilogrammo fino a toccare punte di 2 euro al chilogrammo. I quantitativi della seedless invece rimangono abbastanza limitati”, sottolinea l’operatore.

Rotundo conclude dicendo: “Nonostante la frutta estiva vada ancora molto bene considerate le temperature alte,, sul mercato iniziano a vedersi i primi fichidindia (tipologia bastardoni) a 2 euro al chilogrammo. Stanno inoltre arrivando le prime partite di mele dalla Romagna e dal Trentino con prezzi medi intorno a 0,80/0,90 euro al chilogrammo, mentre le prime Conference dal Belgio arrivano su 1,50 euro al chilogrammo”.