«Frutteti, la nutrizione è troppo sottovalutata»

Il produttore Stefano Rivalta interviene sulla gestione del pereto

«Frutteti, la nutrizione è troppo sottovalutata»

Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni che ci sono giunte in redazione dall’agricoltore ravennate Stefano Rivalta sulle indicazioni per realizzare un nuovo pereto (clicca qui per leggere l’articolo). In particolare, il produttore sottolinea il ruolo decisivo della nutrizione nella corretta gestione di frutteto.


Gentile redazione,

ho letto il vostro articolo dedicato alla gestione di un pereto, a partire da un nuovo impianto, grazie alle indicazioni di Stefano Foschi e Michele Mariani.
Vorrei sottolineare che un aspetto che accomuna tutte le colture arboree, soprattutto in questa fase storica di estremizzazioni meteorologiche, riguarda la nutrizione dei frutteti. Purtroppo - e troppo spesso - questo aspetto non viene valutato correttamente nelle formulazioni, quantità, epoche di somministrazione e metodologia di somministrazione.

Da parte di alcuni (non tutti) tecnici, evidentemente poco preparati, vengono date agli agricoltori indicazioni fuorvianti (come, per esempio, concimare a maggio con azoto e potassio che sono macronutrienti che si contrappongono fra loro), oppure non sono valutate correttamente le opportunità di utilizzo di efficaci concimazioni fogliari, come accaduto in questa primavera.

Infatti, durante il lungo periodo di abbassamenti termici che ha caratterizzato il Nord Italia fra il 18 e 25 aprile, le piante hanno cessato o limitato l’attività di fotosintesi, a causa degli stress termici e, adottando il principio di salvaguardia, in molte situazioni hanno poi favorito cascole importanti di frutticini (vedi pero e ciliegie o le stesse nettarine con grosse difficoltà di crescita dei frutti). Tuttavia, dove si era intervenuto in via anticipata, verso il 10 aprile, con adeguate concimazioni fogliare - poi proseguite durante il periodo di abbassamento termico - queste nefaste conseguenze si sono ridotte al minimo o non si sono verificate. È andata diversamente per coloro che hanno concimato dopo l’abbassamento delle temperature, che hanno sostanzialmente perso il loro investimento, considerato che la pianta non era ancora pronta. Sono chiaramente valutazioni empiriche ma che danno il senso di come ci siano tanti tasselli da considerare, che spesso, invece, vengono ignoranti.

Un altro punto cruciale riguarda la modalità con i quali i nutrienti vengono distribuiti alla pianta. Per esempio, nella fertirrigazione è fondamentale aumentare il più possibile la superfice di bagnatura del terreno in modo da intercettare buona parte dell’apparato radicale e per evitare l’accumulo di sali in prossimità dei gocciolatori. Quindi occorre adottare una doppia ala gocciolante e, se possibile, la si deve progettare in modo da poterla spostare. 

Di esempi del genere ce ne sono diversi, ma il concetto di base, è che la nutrizione deve essere ponderata con estrema attenzione, a partire dalla concimazione di fondo, passando dagli interventi fogliari e di fertirrigazione, e quando non si hanno le giuste competenze occorre interpellare degli esperti.  


Purtroppo, invece, non si dà la giusta importanza alla nutrizione che è un elemento fondamentale per la resistenza agli stress e per ottenere una performance adeguata.

Cordiali saluti, 
Stefano Rivalta

(am)

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