Dal campo
«Fichi d'india, il calo dei consumi si è sentito»
La Normanna: «Buoni i calibri del secondo fiore»
Il fico d’india quest’anno ha bruciato le tappe. La tipologia secondo fiore infatti sta già terminando, in anticipo di un paio di settimane rispetto al calendario produttivo, e si registra anche un calo dei consumi in linea con una contrazione che interessa indistintamente tutto il nostro settore.
È quanto riporta Ivan Mazzamuto, presidente della cooperativa siciliana La Normanna, che produce una quarantina di ettari di fichi d’india che raggiungono la Gdo. “Dopo una prima parte della campagna iniziata bene quest’estate con il primo fiore, in seguito abbiamo avuto una leggera flessione nei prezzi e nei consumi, che ci siamo portati dietro anche per la seconda parte della stagione”, dichiara a IFN.
L’unica differenza è stata nella qualità e nella pezzatura dei frutti. “Nei bastardoni la qualità è stata ancora più elevata rispetto all’agostano, e anche i calibri sono stati superiori. Dopo un periodo in cui c’è stata un’elevata concentrazione di prodotto per le temperature eccessivamente alte, ora la raccolta del fico d’india è già alle battute finali. La campagna, infatti, si chiuderà a fine ottobre, 15 giorni prima del solito”.
Facendo un confronto con la stagione 2021 Mazzamuto dichiara che sono calate le richieste da parte dall’estero, come Germania e i Paesi dell’est Europa.
La cooperativa e i produttori si stanno preparando per la campagna agrumicola, che per le arance bionde e in particolare la varietà Navelina, inizierà i primi di novembre. “Vediamo che c’è meno prodotto rispetto agli scorsi anni, ma questo potrebbe non significare niente perché va rapportato ai consumi”.